Medici e infermieri aggrediti: in 5 anni oltre 2 mila aggressioni in provincia di Treviso
Il Servizio di Prevenzione e Protezione ha organizzato attività di addestramento per il personale sanitario con con le forze dell’ordine
| Isabella Loschi |
TREVISO - Sono sempre di più e in continuo aumento negli ultimi anni i casi di aggressioni e violenze nei confronti del personale sanitario dell’Ulss2 Marca trevigiana, favorite o aggravate da molteplici fattori. Solo lo scorso anno sono state registrate ben 474 aggressioni di cui 18 aggressionifisiche e 474 verbali; nel 2020 le aggressioni fisiche sono state 26 per un totale di 395 aggressioni e addirittura 39 nel 2019, anno che ha registrato più aggressioni arrivando a 517.
Proprio per far fronte a questo fenomeno il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) dell’Ulss 2, in collaborazione con le forze dell’ordine e con squadre di soccorso esterne, ha organizzato attività di addestramento del personale. L’iniziativa ha coinvolto, finora, il Distretto Treviso e il Distretto Asolo.
“L’addestramento – spiega Paolo Menna, responsabile Servizio di Prevenzione - consiste in simulazioni sul campo nel cui ambito personale sanitario e Forze dell’Ordine cooperano per far fronte a situazioni di emergenza, riguardanti in particolare episodi di aggressione nei confronti degli operatori. L’esercitazione viene effettuata seguendo un metodo di riproduzione degli eventi il più realistico possibile, al fine di renderli prevedibili: ciò fa sì che operatori e soccorritori possano affrontare gli stati emergenziali in modo sinergico e coordinato, pianificare un metodo d’azione e un linguaggio comune e testare le procedure”.
Le simulazioni effettuate hanno evidenziato l’importanza e la necessità dell’addestramento congiunto sul campo. Nell’ambito del progetto “Intervento di Polizia presso l’ospedale”, gli equipaggi della Polizia di Stato di Treviso hanno simulato un intervento della Squadra Mobile nei locali del Servizio Psichiatrico diagnosi e cura dell’ospedale Ca’ Foncello, per far fronte a uno scenario di aggressione e sequestro degli operatori da parte di un paziente armato.
All’ospedale di Castelfranco Veneto, invece, le Forze dell’Ordine e la locale Protezione Civile hanno simulato una procedura di evacuazione per evento sismico.
“Le azioni sinergiche di operatori sanitari e forze dell’ordine scaturite dalle simulazioni – sottolinea Menna - hanno permesso di migliorare le procedure di gestione dell’emergenza contenendo il più possibile le ricadute organizzative degli interventi stessi, e ha consentito inoltre di avere un contributo tecnico esterno per la valutazione dei possibili scenari. La collaborazione con i soccorritori esterni continuerà anche nel 2023”.