Dalla Chirurgia di Vittorio Veneto e Montebelluna uno studio sull'efficacia della strumentazione
La ricerca si inserisce in uno studio della durata di tre anni sul valore clinico, economico ed etico dei cosiddetti strumenti ad alta energia
VITTORIO VENETO / MONTEBELLUNA - Le Unità operative di Chirurgia generale di Vittorio Veneto e Montebelluna hanno condotto un “Health technology assestment”, importante analisi volta a valutare l’efficacia di uno strumento o un intero strumentario chirurgico non solo dal punto di vista clinico, ma anche etico ed economico. La ricerca si inserisce in uno studio della durata di tre anni sul valore clinico, economico ed etico dei cosiddetti strumenti ad alta energia, effettuato dalla Società italiana di chirurgia endoscopica e nuove tecnologie (Sice), in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’Istituto Mario Negri di Milano, la Liuc – Università Cattaneo di Milano e la Società Ingegneri clinici.
“La ricerca, che ho condotto con il supporto della dr.ssa Giulia Montori, chirurgo della mia équipe, e dei dottori Alberto Sartori e Giacomo Piatti, chirurghi dell’ospedale San Valentino, è stata pubblicata sulla rivista internazionale “Surgical Endoscopy” – spiega il dr Agresta, direttore della chirurgia di Vittorio Veneto –. Si tratta di uno studio incentrato su peculiari strumenti chirurgici che servono per la dissezione e coagulazione, utilizzati in particolare durante la chirurgia laparoscopica”. “Compito di noi medici, oltre all’aspetto prettamente clinico, è anche quello di valutare la funzionalità delle strumentazioni da tutti i punti di vista, quello etico compreso - commenta Agresta -. L’analisi che abbiamo effettuato rappresenta un lavoro fondamentale per l’attività clinica chirurgica, sia a livello nazionale che internazionale”.