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25 dicembre 2024

Treviso

DE POLI: "LA NOSTRA VOCAZIONE E’ PROGETTARE IL FUTURO"

Il presidente di Fondazione non teme il 2012, anno del rinnovo del Cda. E non teme una scalata della Lega. Avanti tutta con teatri e università

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

DE POLI:

TREVISO - “Priorità ad università e teatri. I trevigiani stiamo tranquilli”. Parola di Dino De Poli (nella foto), numero uno di Fondazione Cassamarca, che oggi ha voluto incontrato la stampa al termine del Consiglio di amministrazione e del Consiglio di indirizzo e programmazione, più che altro con l’obiettivo di far chiarezza su quanto apparso su un articolo della stampa locale che dichiarava che Fondazione era intenzionata a fare tagli su questi due settori che l’Ente con sede a Ca’ Spineda considera strategici.

Ha ribadito che non si procederà a vendite di immobili, importante investimenti fatti nel passate e da preservare, visto che l’orientamento è, piuttosto, quello di affittarli e che la vocazione di Fondazione è e sarà sempre quella di prevedere e programmare il futuro con lungimiranza. Con l’occasione De Poli ha detto ai giornalisti che il bilancio di previsione per il prossimo esercizio è stato approvato all’unanimità e che per il secondo anno consecutivo si è trattato di un bilancio in pareggio, nonostante la grave crisi economica e la drastica riduzione di dividendi, ridotta a 5 milioni di euro, rispetto ai 25 milioni di qualche anno fa.

Naturalmente questa cura dimagrante imposta dell’alto ha indotto Fondazione a severi tagli al bilancio, ha fare, cioè, una diversa programmazione sulla gestione ordinaria dell’ente: riduzione nelle spese di manutenzione, pulizie, maggior attenzione agli sprechi, minori incarichi di consulenze esterne ecc… “Aggiungo – ha detto il presidente De Poli - che non si tratta di un bilancio artificiale, ma di un bilancio reale, frutto di una previdente azione programmatoria. Infatti, in passato, questa Fondazione ha privilegiato l’acquisto di immobili, che oggi si rivelano non solo preziosissimi in caso di vendita, ma possono essere anche fonte di entrata se affittati.

Così facendo possiamo avere a disposizione un’ulteriore fonte di reddito”. Nel bilancio i proventi finanziari attesi scendono, per il 2011, a 7,9 milioni, contro i 21,5 dell'esercizio precedente. L'avanzo di esercizio passa da 4,2 milioni del 2010 a 861 mila euro, mentre l'accantonamento per le attività dell'istituto si riduce a 666 mila euro contro i 3,25 milioni del 2010.

"E' sbagliato dire che prima ci fossero sprechi - ha affermato De Poli. Diciamo soltanto che si mangiava un piatto in più". De Poli è ottimista per il futuro. Se è consapevole che i dividendi non torneranno più ad essere quelli dei periodi di vacche grasse, certamente saranno destinati a salire. "Per il prossimo anno i 5 milioni saranno probabilmente mantenuti - ha detto De Poli -, ma poi le quote torneranno a crescere, anche se nel medio termine non si arriverà mai ai livelli pre-crisi.

“Il futuro è la vera vocazione del nostro presente. Per questo non siamo preoccupati. Sappiamo come provvedere e lo faremo” ha detto De Poli per tranquillizzare quanti pensano che l’Ente si trovi in difficoltà. I progetti vanno avanti: ex tribunale, area Secco-villa Franchetti, e ora c’è anche una trattativa in fase avanzata con l’Ateneo di Venezia che è più che mai intenzionata a portare la facoltà di Commercio Estero a Treviso. De Poli ha anche anticipato che l’inaugurazione dell’auditorium di poco meno di 500 posti ospitato a Treviso Due, all’ex Appiani, verrà inaugurato il 12 dicembre, non appena saranno ultimati i lavori dalla piazza e che quest’area non depriverà il centro storico dei suoi negozi.

Qui ci saranno le botteghe per la vendita di beni di prima necessità e a chi lo accusa di aver svuotato il centro storico, De Poli fa notare che spetta al Comune rendere più appetibile l’acquisto in città incentivando l’abbellimento dei negozi e creando manifestazioni di richiamo per attirare gente. Sul fronte culturale, De Poli annuncia l’accordo con il Comune di Vittorio Veneto per la cessione in comodato del Teatro Da Ponte e rispetto alle mostre, dal 13 novembre al 13 marzo in programma a Casa dei Carraresi “Il pittore e la modella. Da Canova a Picasso”, il presidente conferma per il 2011 l’ultima esposizione sulla Cina, la quarta, la più completa rassegna sullo sconfinato paese asiatico mai svolta a mondo, come le stesse autorità cinesi hanno riconosciuto.

Per quanto riguarda, invece, l’ambizioso progetto sull’arte e la cultura indiana, troppo poco conosciuta, al momento è congelato, ma non è intenzione di De Poli rinunciarvi. E alla provocatoria domanda di un giornalista ai rapporti fra Lega e Ca’ Spineda in vista del rinnovo del Cda nel 2012, e quindi anche della probabile sostituzione di De Poli, con un uomo del Carroccio, il presidentissimo ha detto che quella data è lontana e che con il Carroccio, come con tutte le altre istituzioni, i rapporti sono buoni, devono esserlo per forza, visto che rappresentano la comunità.

“Non cerchiamo rapporti con la politica, ma dialoghiamo serenamente con le istituzioni, chiunque sia al potere. Abbiamo stretto proficui accordi con il Comune capoluogo e la Provincia, che sono a guida leghista e continueremo su questa strada. E’ così che si deve fare”. Tornando al patrimonio immobiliare, De Poli ha ribadito l’intenzione di non alienare, ma di cedere in gestione. Unica eccezione la cessione di villa Annia, a Ca’ Tron di Roncade alla H-Farm di Riccardo Donadoni.

Si procederà ad affittare, per ora non si conoscono i particolari, Palazzo dell’Umanesimo latino che ospita prestigiose associazioni culturali come l’Ateneo Trevigiano e Alliance Française, già preventivamente informate un anno fa dell’intenzione di Ca Spineda e con la promessa che non saranno lasciate sole nella ricerca di nuovi spazio dove potersi accasare. Insomma tutto procede come è stato preventivato, solo che sarà tutto commisurato all’aria di crisi che tira da qualche anno a questa parte.

 

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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