EX TRIBUNALE: DOCUMENTI OK
La delibera ritirata in consiglio comunale la settimana scorsa era regolare. Verrà riproposta il 24
| Laura Tuveri |
TREVISO - Dopo le polemiche di questi giorni a seguito del ritiro dal consiglio comunale di mercoledì 27 ottobre della delibera sulla variante al Prg n. 39 relativamente al compendio dell’ex Tribunale, acquisito da Ca’ Spineda, stamani, giovedì 4 novembre, l’assessore all’urbanistica, Sergio Marton, e Sandro Zampese, presidente della 2^ Commissione (Urbanistica, edilizia privata e pubblica), hanno voluto far chiarezza.
Il ritiro non è stato motivato da inadempienze dei dirigenti comunali nel preparare la documentazione portata in consiglio, né dal segretario generale. Tutto era corretto i documenti che richiedeva il consigliere di opposizione Nicola Atalmi, di Sinistra Trevigiana, i pareri, peraltro favorevoli, della Sovrintendenza, erano già stati allegati ad una precedente delibera portata in consiglio lo scorso 14 luglio, relativa a quello che è stato denominato il risiko immobiliare. Non erano materialmente disponibili, nel consiglio comunale della scorsa settimana e quindi si è preferito ritirare la delibera.
Sandro Zampese, a sinistra, con l'assessore Sergio Marton.
Nella variante urbanistica discussa la scorsa estate, che consentiva il cambio di destinazione d’uso non solo dell’ex tribunale, ma anche dell’ex caserma dei vigili, dell’ex fabbricato del giudice conciliatore e delle ex carceri, la delibera conteneva anche la documentazione fornita dalla Sovrintendenza, pervenute in data 22 dicembre 2009, che dava parere favorevole all’alienazione dei beni dal Comune da Fondazione Cassamarca, oltre alle future destinazioni d’uso.
Il più ambizioso progetto di Fondazione su quell’area è un hotel a 5 stelle oltre alla realizzazione di edifici residenziali e direzionali. La maggioranza ha ugualmente preferito ritirare la delibera per ripresentare il tutto, a scanso di equivoci, nel prossimo consiglio utile, ovvero il prossimo 24 novembre. L’assessore Marton assicura che l’iter è stato rispettato e si dice rammaricato per le esternazioni contro i dirigenti apparse a mezzo stampa.
Va da sé che dopo il passaggio in consiglio, gli acquirenti dell’area dovranno nuovamente sottoporre al vaglio, in primo luogo della sovrintendenza, ma anche del Comune, il progetto preliminare per valutare eventuali incongruità sul progetto con i precetti normativi. Secondo l’arch. Marton, dalla presentazione del progetto non dovrebbero passare più di quattro cinque mesi per avere il definitivo nulla osta e procedere, da parte di Fondazione, a metter mano ad un progetto a lungo accarezzato dal suo numero uno, Dino De Poli, in carica fino al 2012.