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01 dicembre 2024

Conegliano

Conegliano, la storia di 8 colleghi e del "Mezzo meccanico": "Noi ciclisti sgangherati, ora scaliamo le montagne"

Il loro sodalizio è nato nel 2015, tra i banchi di lavoro dell’Electrolux di Susegana

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

mezzo meccanico

CONEGLIANO - Sono amici, colleghi, cicloamatori e amanti della natura. Il loro sodalizio è nato nel 2015, tra i banchi di lavoro dell’Electrolux di Susegana. Loro si definiscono “un gruppo di ciclisti sgangherati”, ma la loro storia va oltre la passione per la bicicletta. I protagonisti di questa bella storia sono 8 manutentori del colosso svedese: Mauro Sperandio, Gianni Rui, Giuseppe Casagrande, Ferdinando Bonato, Gianluca Merlo, Mario Gava, Marco Zancanaro e Renzo Gava. Il nome della “squadra”, invece, è davvero curioso. “Mezzo meccanico” può essere infatti interpretato in due modi: il nome può riferirsi sia alla loro professione sia alla bicicletta, “veicolo azionato dalla forza muscolare”.

 

Tutto è nato dall’idea di raggiungere Jesolo in bicicletta. “A quel punto dovevamo rimediare una bici seria e iniziare ad allenarci – spiegano i membri del gruppo -. La nostra avventura è cominciata così, quasi per caso”. Gli 8 amici, però, iniziano a guardare le montagne e a farci un pensierino. Cominciano a puntare il Col Visentin e a pensare in grande. “Da nuovo cicloturista avevo un sogno nel cassetto: partire con la bici e girare lentamente una parte delle nostre montagne – ricorda Mauro -. Conoscevo poco il Visentin, lo vedevo da casa e quando andavo a sciare in Nevegal. Era lì, alto e irraggiungibile. Mai mi sarei aspettato di raggiungerlo in bici e di andare oltre”.

 

Le prime uscite convincono i membri di “Mezzo meccanico” ad allargare il loro giro d’azione. “Quelle uscite, epiche per noi ciclisti allo sbaraglio, ci hanno portato ad alzare sempre di più l’asticella – raccontano -. Da quel momento abbiamo iniziato a fare giri sempre più impegnativi e panoramici sulle nostre montagne”.

 

Quella del “Mezzo meccanico” è una storia romantica: lo dimostra l’esistenza di una specie di libro che raccoglie tutte le avventure degli 8 ciclisti, un album che colleziona foto e dettagli dei giri portati a termine negli ultimi 8 anni. Pagine e pagine di belle esperienze condivise con gli amici, dislivelli, anelli e chilometri macinati. E poi ci sono i soprannomi dati ad ogni membro del gruppo, le caratteristiche “tecniche” del ciclista e dettagli che strappano qualche sorriso. “Bepi” è “il motivatore del gruppo, anche se qualche volta si sente vecchio”, Gianni è “un ciclista senza paura”, Mario “non molla mai”, Mauro è soprannominato “il protagonista” e si definisce “cicloturista amante della natura e dei paesaggi”. “Merlo” è un “buon ciclista”, “Renso” è un “ciclista autodidatta che non fa fatica”, Marco ha mollato il gruppo per qualche anno, ma poi “è rientrato alla grande con prestazioni eccellenti”. Ovviamente i “ragazzi” non hanno intenzione di interrompere l’attività che impreziosisce i loro weekend. “Non riusciamo a fermarci”, ammettono in coro.

 


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