Abitare sostenibile e socializzato: il progetto “Piazzoni” fa scuola
Casa dello Studente ha ospitato un partecipato convegno promosso da Caritas in sinergia con varie realtà del terzo settore
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – A Vittorio Veneto un progetto pilota di abitare sostenibile e socializzato. Si tratta della nuova destinazione di palazzo Piazzoni a Serravalle, sul quale il comune di Vittorio Veneto sta intervenendo per il restauro grazie a fondi regionali recuperati dall’amministrazione Miatto e assegnati ancora ai tempi della seconda giunta Scottà. Un progetto pilota che coinvolgerà la cooperativa Terra Fertile e il centro sociale Piazzoni Parravicini.
Un esempio finito al centro del partecipato convegno sul tema “Abitare il futuro” svoltosi stamane, sabato, in Casa dello Studente a cui hanno presenziato anche il vescovo Corrado Pizziolo, il sindaco Antonio Miatto, il consigliere regionale Sonia Brescacin e le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl, presente quest’ultima con il segretario generale Massimiliano Paglini. Un convegno che ha riassunto il frutto del lavoro portato avanti dalla primavera 2022 da associazioni ed enti del Terzo Settore del vittoriese: oltre a Caritas Vittorio Veneto, che ha attivato il tavolo welfare di comunità, Fondazione di Comunità della Sinistra Piave ets, Terra Fertile, Coordinamento Volontariato Sinistra Piave odv, Centro Sociale Piazzoni Parravicini, Società di San Vincenzo De Paoli, ANFFAS, 12 Ponti, Rete di Cittadinanza Solidale, ANPI e Pastorale sociale. Il cammino del tavolo è stato accompagnato da realtà esperte e di ricerca, Skopia e Percorsi di Secondo Welfare. Al tavolo hanno aderito i comuni di Vittorio Veneto, Revine Lago, Tarzo, Colle Umberto, Fregona, Cappella Maggiore, Sarmede e Cordignano.
Il tavolo in questi mesi ha affrontato il delicato e attuale tema dell’emergenza abitativa, in particolare per persone in situazione di marginalità, cioè disabilità, anziani, immigrati), ed ha promosso politiche abitative di lungo respiro che superino la concezione attuale di edilizia residenziale e vadano nella direzione di un’edilizia sociale che non tenga conto soltanto degli aspetti economici, ma principalmente del benessere delle persone, abbattendo barriere fisiche e relazionali. «Il tema dell'emergenza abitativa è oggi una delle principali sfide che riguardano persone fragili, ma anche le più normali famiglie a basso reddito – ha sottolineato don Andrea Forest, direttore di Caritas diocesana -. La risposta di fronte a questo scoglio non può che essere comunitaria, con il protagonismo di enti del Terzo Settore, amministrazioni locali e mondo dell'impresa: solo facendo rete si potranno trovare soluzioni creative e lungimiranti, che aiutino le comunità ad essere capaci e di inclusione e di cura».
Nell’ambito del percorso fatto, la proposta di Skopìa è stata ripensare il modo di abitare per accompagnare la comunità al cambiamento. Ci si è interrogati sulle evoluzioni tra 10-20 anni che indirizzeranno verso futuri desiderabili per essere più consapevoli e preparati a prendere decisioni. L’esercizio di futuro Tre Orizzonti, svolto con gli amministratori, ha portato una maggiore chiarezza sui futuri possibili della residenzialità e sulle pietre miliari di un possibile piano di azione che si potranno declinare in interventi dettagliati nei prossimi anni. «Non c'è un unico futuro già scritto, nemmeno per le questioni connesse con la residenzialità del Vittoriese – ha detto Antonio Furlanetto, amministratore di Skopia -. Ci sono più futuri possibili e alcuni possono essere preferibili. Bisogna avere il coraggio di affrontare i cambiamenti con una visione e un’attitudine sperimentale nel segno dell’inclusione, dell'attrattività e della sostenibilità».
Percorsi di Secondo Welfare, invece, ha accompagnato il gruppo costituito dagli enti del Terzo Settore in un percorso volto all’individuazione delle possibili forme di coabitazione nella comunità. «L’abitare è un tema che è stato per molto tempo ai margini delle politiche, ma oggi sta esplodendo – ha rilevato Chiara Lodi Rizzini di Secondo Welfare -. Inoltre, se ne parla spesso solo per le grandi città, invece riguarda tutti. Pensiamo all’impatto di invecchiamento, migrazioni, spopolamento. È quindi interessante che anche in queste zone si attivino sperimentazioni».
«Il palazzo Piazzoni Parravicini, una volta ristrutturato, potrebbe diventare un progetto pilota dell’abitare inclusivo e collaborativo, accessibile a fragilità diverse, anziani, giovani, persone con disabilità, stranieri – ha evidenziato Massimo Ciacchi, presidente della cooperativa Terra Fertile -, diventando propulsore di attività ed iniziative a favore del quartiere e della comunità vittoriese».
Com’è stato evidenziato nelle conclusioni della mattinata, il tema della partecipazione è quello cruciale, perché tutti possano fare la propria parte per avviare processi di cambiamento sociale. Il convegno ha raccontato i primi passi: ora si è aperto un cammino. La costituzione del “Tavolo sul welfare di comunità” come una realtà stabile e ufficiale sarà il prossimo passo annunciato da don Andrea Forest, perché possa continuare ad essere un “laboratorio di idee”, luogo in cui confrontarsi e mettere a frutto il lavoro di rete.