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26 novembre 2024

Castelfranco

Altivole, la chiesa di Santa Fosca è tornata all’antico splendore grazie alla generosità di tanti

Il vescovo Tommasi ha benedetto l’edificio alla presenza di tutta la comunità parrocchiale

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Santa Fosca ad Altivole

ALTIVOLE - Dopo alcuni mesi di chiusura della chiesa di Santa Fosca, dovuta agli importanti lavori di restauro e tinteggiatura interna, finalmente la comunità parrocchiale di Altivole si è riunita, domenica 25 febbraio per la cerimonia di riapertura al culto alla quale ha preso parte il vescovo Michele Tommasi che ha quindi benedetto l’edificio sacro. In questi ultimi anni, la bella chiesa di Altivole, dedicata a Santa Fosca vergine e martire, è stata oggetto di molteplici lavori di restauro, ripristino, tinteggiatura esterna completati recentemente con il restauro degli intonaci e il consolidamento dei solai.

La chiesa altivolese si compone della navata centrale risalente al XVIII secolo, del transetto e dell’abside realizzati con l’ampliamento effettuato negli anni 30 del secolo scorso. Le due costruzioni, appartenenti a momenti diversi, appaiono in piena armonia con lo stile neoclassico che caratterizza l’intero edificio. Quello che ha stupito favorevolmente esperti, cultori e osservatori più attenti, ma anche tutti i parrocchiani, è stato il ripristino di tutte le varie tinte e tonalità diverse in modo perfetto.

«La solenne cerimonia di benedizione è iniziata con il breve saluto dell’arciprete don Luciano Marchioretto al vescovo e con un pensiero di gratitudine a quanti hanno contribuito e collaborato volontariamente ad un così prestigioso risultato – spiega una nota della Parrocchia -. Il vescovo Tommasi nell’omelia, pienamente in sintonia con le letture della seconda domenica di Quaresima, ci ha introdotto nell’attesa della Pasqua del risorto. Ha accennato che, quando una comunità costruisce una bella chiesa o la mantiene tale con il restauro, lo fa con lo sguardo rivolto al futuro come trascendenza ma anche per tramandare alle generazioni future la bellezza di stare assieme in un bel luogo».

La realizzazione di un così vasto programma di lavori, che ha interessato tutto il complesso edificio, gli impianti, il patrimonio artistico-monumentale, è stata resa possibile dalla generosità dei parrocchiani altivolesi, in particolare dal comitato festeggiamenti, dagli alpini, dall’oratorio, e altre associazioni. Don Paolo Barbisan responsabile dell’arte sacra diocesana ha illustrato brevemente tutti gli interventi effettuati in collaborazione con la Soprintendenza, e si è soffermato, soprattutto, sulla collaborazione, sul sostegno di tanti volontari. Tra le novità vanno segnalate anche le tre bussole in vetro poste agli ingressi e le didascalie illustranti il patrimonio pittorico monumentale. Terminata la celebrazione il vescovo ha percorso l’intera navata centrale benedicendo i fedeli presenti, per poi partecipare all’aperitivo sul sagrato e al pranzo organizzato dal comitato festeggiamenti.



 

 


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Ingrid Feltrin Jefwa

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