Vittorio Veneto, spunta la bandiera: “Io sto con Israele”
E’ comparsa in questi giorni sul terrazzo d’un condominio in zona ben visibile
VITTORIO VENETO - E’ comparsa in questi giorni sul terrazzo d’un condominio in zona ben visibile; al momento ci risulta essere l’unica. Abbiamo la foto ma non riteniamo pubblicarla senza consenso dei proprietari dell’appartamento, che verrebbe facilmente localizzato. Si tratta di una grande bandiera dello Stato di Israele con la scritta “I STAND WITH ISRAEL”.
Ciò accade a Vittorio Veneto in un frangente storico in cui non mancano in diversi paesi manifestazioni e prese di posizione di varia natura e rilievo a sostegno della Palestina. Prese di posizione che in modo preponderante assumono un taglio di forte ostilità antiisraeliana, talora con degenerazioni antisioniste o perfino antisemite. Abbiamo la nostra idea ma non intendiamo, come OggiTreviso, sostenere le tesi di questo o quello; non rientra nella nostra missione professionale e sociale.
E’ però giusto riportare un fatto che dimostra quanto condivise siano da taluni (quanti, statisticamente?) le scelte di reazione messe in atto da Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 con la uccisione di 1200 civili e militari israeliani e la cattura di circa 250 ostaggi. Ora i numeri dei morti palestinesi, prodotti con l’ occupazione di Gaza, sono enormemente superiori e il disastro continua. Perché dunque, partendo dalla evidenza di una foto cittadina abbiamo pensato di parlarne? Perché Vittorio Veneto ha ampiamente provato distruzioni, fame, oltraggi, morti (468 nella grande guerra, 518 nella seconda guerra, quelli nella guerra civile 1943- 45) causati dai conflitti.
Su noi aleggia il blasone della “Battaglia di Vittorio Veneto” e siamo pure plurimedagliati per quanto la nostra gente seppe fare in quelle circostanze e per il suo attaccamento alle Forze Armate e dunque al precetto della legittima autodifesa. Ma, anche cogliendo l’attimo della Pasqua, non possiamo che implorare la PACE esortando gli uomini di buona volontà a cambiare il mondo, se vogliono salvarlo e salvarci. Ma forse è chiedere troppo.
Foto: immagine di repertorio