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29 novembre 2024

Castelfranco

SOS dei ragazzi dagli 11 ai 16 anni: scarsa fiducia negli adulti e la richiesta di essere educati ad affettività e sessualità

Indagine sui preadolescenti di Castelfranco Veneto: tecnologie, socialità e futuro

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

giovani

CASTELFRANCO VENETO - Nei giorni scorsi, la biblioteca di Castelfranco Veneto ha ospitato la presentazione di un'indagine sui bisogni e i comportamenti dei preadolescenti del territorio, commissionata dal Comune alla Cooperativa Kirikù di Montebelluna, in collaborazione con lo spin off dell'Università di Padova, SHERPA. La ricerca, svolta tra febbraio e maggio di quest'anno, ha coinvolto oltre 300 ragazzi tra gli 11 e i 16 anni e 19 "community holder" in stretto contatto con il mondo dei giovani. L'obiettivo dell'indagine era raccogliere informazioni utili alla progettazione di politiche giovanili per il comune, sulla scia del progetto "Ci sto? Affare fatica!" che ha visto una vasta partecipazione giovanile alle attività di tutela dei beni pubblici. Le risposte al questionario hanno evidenziato sette aree tematiche principali: pandemia e didattica a distanza, tecnologia e digitale, solitudine e socialità, conflittualità, futuro, bisogni e risposte della comunità, e coinvolgimento nella vita pubblica. Sul fronte della pandemia, le risposte sono state unanimi: la didattica a distanza ha generato emozioni negative a causa della scarsa socialità e delle difficoltà emotive. Tuttavia, l'82% degli intervistati ha oggi almeno un'emozione positiva. La tecnologia è vista come pervasiva ma con potenziale positivo: il 59% dedica 1-2 ore al giorno a dispositivi digitali, mentre il 33% vi trascorre tra 3 e 5 ore.

Riguardo alla socialità, è emerso che solo pochi ragazzi passano del tempo da soli, e principalmente per compiti e sport. Tuttavia, l'uso di alcol e sigarette rimane un problema legato alla socializzazione. Dalle interviste è emersa una scarsa fiducia nei confronti degli adulti. La conflittualità tra coetanei è prevalente (75%) e spesso inizia online per poi sfociare nel reale, ma molti giovani vedono una soluzione nelle dinamiche di gruppo. I giovani tendono a concentrarsi più sul presente che sul futuro, ma quando pensano al domani, il 70% aspira al benessere economico tramite il lavoro e il 79% riconosce l'importanza dello studio. In termini di coinvolgimento nella comunità, si evidenzia una scarsa collaborazione tra realtà locali e la necessità di formare operatori e genitori. I giovani chiedono di essere educati su affettività e sessualità e mostrano un forte desiderio di restituire alla comunità, con particolare interesse per sport, arte, cultura e ambiente. "Questa indagine ci è stata molto utile per confrontarci tra operatori del settore e individuare nuovi ambiti di intervento," ha dichiarato Mauro Gazzola, presidente della Cooperativa Kirikù. "I ragazzi cercano in noi adulti un confronto e una guida, e noi dobbiamo imparare ad essere all'altezza di questa richiesta per aiutarli a realizzarsi come cittadini e individui."
 


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