"La scuola a modo mio" con Matteo Simonetti.
Attraverso "l'allevamento" dei nuovi sudditi, il potere sa che può perpetuarsi. Ciò si basa sulla castrazione della capacità critica dei giovani...
Incontri - Presentazioni
quando | 13/07/2024 |
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orario | Dalle 20:30 alle 23:00 |
dove |
Vittorio Veneto Nuova Laneria, via Torres 17 - Vittorio Veneto |
prezzo | vedi locandina |
info | 347 70 22 919, 351 702 0982, 328 47 90 669 |
organizzazione | Associazione Salusbellatrix |
![](https://www.oggitreviso.it/sites/default/files/styles/505x0/public/lb4bv2cv8tp8dv7q.jpg?itok=6iFf9zud)
È possibile una scuola diversa?
Angoscia, eterodirezione, costrizione, noia e inautenticità, sono tratti costitutivi di ogni esperienza scolastica, oppure un ripensamento profondo di essa potrebbe risolvere questi problemi?
Qual è il ruolo dell’insegnante, nell’era di google sempre in tasca e della A.I.?
Attraverso il racconto della propria esperienza personale, quindi non con un approccio teorico-pedagogico, l’autore intende rispondere a queste domande, fornendo spunti per una alternativa agli automatismi che purtroppo dominano ancora in classe.
Pur partendo dalla filosofia e dalla storia come luoghi privilegiati della riflessione, il testo si rivolge all’intero mondo della scuola, cioè a insegnanti, alunni e genitori, nell’intento di scuotere le menti e produrre consapevolezza.
La scuola è infatti non solo lo specchio della società ma soprattutto la sua matrice.
Il potere politico, e soprattutto quello economico che lo determina, sanno che attraverso l’allevamento dei nuovi sudditi essi possono perpetuarsi. Tale allevamento si basa sulla castrazione della capacità critica dei giovani e sulla spinta alla omologazione. Stretti nella morsa tra burocrazia e conformismo, tra politicamente corretto e impreparazione, molti dei docenti italiani sono oggi i megafoni passivi del potere. Lo spazio per il dissenso è sempre più ridotto, attraverso strumenti di censura e di manipolazione delle coscienze.
Il libro è quindi un campanello d’allarme, ma anche l’ingresso di un sentiero che dovrebbe essere percorso ora e non dopo. L’in-segnante, colui che segna dentro, dovrebbe essere un testimone, il custode di tale sentiero. Attraverso le sue parole, ma soprattutto la coerenza tra esse e le sue azioni, egli ha ancora un ruolo centrale nella vita di ognuno, nel bene e nel male."
Matteo Simonetti, professore liceale di storia e filosofia, è stato docente nelle scuole di
ogni ordine e grado, dalla scuola per l’infanzia al master universitario. È saggista, giornalista e musicista. Attualmente è dottorando in storia della filosofia presso l’Università di Salamanca sul tema del rapporto tra Heidegger e il nazionalsocialismo.
Ha collaborato a varie testate e riviste nazionali e internazionali, quali Il Secolo d’Italia,
Il Borghese, L’Indipendente, L’Uomo Libero, Anales de Historia de la Filosofia,
Differenz ed altre, occupandosi di filosofia, musica e critica politica.
Ha inoltre pubblicato su questi temi già diversi saggi.
Attualmente svolge anche una intensa attività di
conferenziere anche per canali radiofonici
e televisivi, come Byoblu.
Dallo stesso autore:
KALERGI. La scomparsa degli europei