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15 gennaio 2025

Benessere

Cannabidiolo come supporto per il dolore cronico

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CBD

"I nostri articoli hanno scopo esclusivamente informativo e non intendono qualificare i prodotti con CBD come medicinali o attribuire proprietà terapeutiche agli stessi".

 

Sai che il CBD aiuta a gestire il dolore cronico, l’ansia e lo stress? Non solo, è anche un supporto per favorire l’addormentamento. Ma partiamo dal principio.

 

Che cos’è il CBD (cannabidiolo)?

 

CBD è l’acronimo di cannabidiolo, un composto chimico presente nelle piante di Cannabis, che qui chiameremo anche canapa. Il CBD fa parte dei più di 140 fitocannabinoidi presenti nella pianta di canapa e a differenza del THC (tetraidrocannabinolo) che è il più conosciuto, non provoca effetti psicotropi, alterazioni psichiche nel sistema nervoso o dipendenza.

 

Scoperto per la prima volta nel 1940 da un chimico di Harvard, fu approfondito e descritto a livello chimico nel 1963 da Raphael Mechoulam, scienziato ed esperto di cannabinoidi a livello mondiale.

 

Tra gli anni 60 e 90, gli studi sugli effetti dei cannabinoidi sul corpo portarono alla scoperta e alla definizione del sistema endocannabinoide, un complesso sistema biologico presente nel corpo umano e in tutti i mammiferi. Questo sistema è composto da recettori cannabinoidi e dalle sostanze chimiche che il corpo produce naturalmente per interagire con questi recettori: gli endocannabinoidi. Gli endocannabinoidi svolgono un ruolo importante nella regolazione di molte funzioni fisiologiche, come il dolore, l'umore, l'appetito, il sonno e il sistema immunitario. Il sistema endocannabinoide ha una funzione chiave nel mantenere l'omeostasi, cioè l'equilibrio tra l’interno e l’esterno del corpo. È coinvolto anche nella risposta del corpo allo stress, nei processi di apprendimento e memorizzazione, nella neuroprotezione e in molti altri processi biologici.

 

Il CBD, in quanto cannabinoide, è in grado di interagire con i recettori CB2 presenti in questo sistema, aiutando così l’intero sistema endocannabinoide a ripristinare l’equilibrio fisiologico. È come se il CBD avesse una sorta di conversazione con il nostro corpo attraverso questi recettori e altri, come i recettori del GABA, della serotonina, dell’adenosina e i vanilloidi TRPV, modulandone la risposta e il rilascio dei neurotrasmettitori, che fungono da messaggeri.

 

Il cannabidiolo quindi, non svolge un’azione specifica su una particolare patologia ma si comporta come un modulatore di processi già in atto nel nostro corpo.

 

Quali sono gli effetti del CBD?

 

Esploriamo gli effetti del CBD sintetizzando alcuni dei numerosi studi scientifici, che si sono occupati di valutare il CBD in diverse aree e che riportiamo in bibliografia.

 

CBD e dolore-infiammazione

 

Uno studio sugli effetti del CBD sul dolore mette in luce come l’uso ripetuto di CBD in condizioni di dolore neuropatico induca analgesia prevalentemente attraverso l'attivazione di TRPV1 e riduca anche l'ansia attraverso l'attivazione del recettore 5-HT1A, migliorando sia i sintomi che le comorbidità della patologia.

 

Una ricerca su CBD e infiammazione ha valutato le capacità analgesiche e antinfiammatorie del CBD sull’artrite reumatoide tramite uno studio a doppio cieco randomizzato a cui hanno partecipato 58 persone divise in due gruppi, uno a cui veniva somministrato cannabidiolo e uno che riceveva placebo. Lo studio evidenzia le capacità analgesiche del CBD che ha contribuito a ridurre il dolore a riposo e durante il movimento, migliorando contemporaneamente anche la qualità del sonno.

 

Un altro studio su CBD e dolori articolari suggerisce che il cannabidiolo possa aiutare non solo a migliorare i sintomi di artrite e comorbidità ad esse associate, come dolore, riduzione della mobilità articolare e della qualità del sonno, ma anche a ridurre la quantità di farmaci convenzionali tra cui antinfiammatori e oppioidi, che causano spesso effetti indesiderati.

 

CBD, ansia e sonno

 

Oltre all’azione antinfiammatoria, il CBD può essere un supporto valido per mitigare ansia e disturbi del sonno, che spesso si associano a chi sperimenta il dolore, soprattutto cronico

 

In uno studio sul CBD nell’ansia e nel sonno sono stati effettuati dei test su 72 adulti che presentavano ansia e scarso sonno. Dopo un mese di utilizzo di CBD il 65% delle persone riporta miglioramenti significativi nella qualità del sonno, l’80% nella gestione complessiva dell’ansia e dello stress.

 

Come si usa il CBD?

 

Il cannabidiolo può essere utilizzato sotto forma di olio di CBD disponibile in diverse concentrazioni, che solitamente vanno dal 3 al 30%, ma anche sotto forma di capsule, caramelle, crema, latte detergente, olio per la pelle e altri prodotti dedicati alla skincare.

 

A cosa prestare attenzione quando si usa il CBD?

 

Il CBD è una molecola considerata sicura e ben tollerata; tuttavia, è sconsigliato utilizzarlo in gravidanza o durante l’allattamento. Inoltre, potrebbe interagire con il metabolismo di alcuni farmaci, ecco perché è importante consultare il proprio medico se si desidera usarlo ma si sta seguendo una terapia farmacologica.

 

Detto ciò, bisogna valutare bene la qualità del CBD che si utilizza. Non tutti i prodotti in commercio sono validi, ci sono aziende che danno senza dubbio maggiori garanzie rispetto ad altre.

 

Per garantire una buona qualità del prodotto è fondamentale una filiera corta e tracciabile in tutte le fasi della produzione.

 

La genetica di canapa deve essere registrata nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole.

 

La coltivazione deve seguire le norme GACP (buone pratiche di coltivazione e di raccolta delle piante), garantendo l’assenza di contaminanti microbiologici, chimici come i pesticidi e i metalli pesanti.

 

Infine, un certificato di analisi di laboratori di terze parti deve garantire che il prodotto finito rispetti le specifiche qualitative e quantitative dei cannabinoidi e il requisito di assenza di contaminanti chimici e microbiologici.

 

La ripetibilità e la standardizzazione del processo produttivo servono a garantire che tutti i lotti dei prodotti siano uguali, abbiano la stessa composizione, stessa efficacia e stessa sicurezza per il consumatore.

 

Bibliografia

 

De Gregorio D, McLaughlin RJ, Posa L, et al. Cannabidiol modulates serotonergic transmission and reverses both allodynia and anxiety-like behavior in a model of neuropathic pain. Pain. 2019;160(1):136-150. doi:10.1097/j.pain.0000000000001386

 

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Frane N, Stapleton E, Iturriaga C, Ganz M, Rasquinha V, Duarte R. Cannabidiol as a treatment for arthritis and joint pain: an exploratory cross-sectional study. J Cannabis Res. 2022;4(1):47. Published 2022 Aug 24. doi:10.1186/s42238-022-00154-9

 

Peyravian N, Deo S, Daunert S, Jimenez JJ. The Anti-Inflammatory Effects of Cannabidiol (CBD) on Acne. J Inflamm Res. 2022;15:2795-2801. Published 2022 May 3. doi:10.2147/JIR.S355489 Ortiz Rios FC, Dávila Ruiz IG, Sacal Dumani E. Cannabidiol as a personalized treatment for anxiety: clinical cases in Mexico. Drugs Context. 2022;11:2022-3-2. Published 2022 Sep 19. doi:10.7573/dic.2022-3-2

 

Shannon S, Lewis N, Lee H, Hughes S. Cannabidiol in Anxiety and Sleep: A Large Case Series. Perm J. 2019;23:18-041. doi:10.7812/TPP/18-041

 

Autore: Andrea Casalicchio

 

Laureato in Farmacia presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, esercita la professione di farmacista a Cesena ed è un esperto di medicina integrata e terapie a base di cannabinoidi.

 


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