MONTEBELLUNA – Se a Montebelluna la piazza aveva diviso la città tra favorevoli e contrari viceversa sul nuovo liceo Angela Veronese, in fase di edificazione, pare proprio che a prevalere siano i contrari. La questione certo non è legata all’utilità dell’edificio anche se c’è chi avanza dubbi sulla necessità di nuove aule a fronte dell’importante calo demografico in atto: ciò che non persuade è la scelta architettonica nonché l’ubicazione. Per molti a Montebelluna è semplicemente un edificio brutto che andava collocato in un contesto ben diverso da Viale della Vittoria. La questione è dibattuta da tempo ma con l’avanzare dei lavori di edificazione sembra che stiano crescendo anche i malumori.

In questi giorni l’ennesimo post contro il nuovo edificio del liceo Veronese, pubblicato da Eliana Poloni, montebellunese doc, impegnata nel volontariato a per molti anni commerciante in centro. “Un obbrobrio che sta rovinando Viale della Vittoria, il più bel viale di tigli centenari”: scrive indignata pubblicando anche le foto dei rami oramai secchi e con le foglie ingiallite dei alcuni tigli vittime degli interventi lungo il viale. Una posizione comprensibile visto che da sempre Viale della Vittoria è uno dei luoghi più incantevoli della città, con le sue ville ottocentesche in stile Liberty e gli alberi centenari. Purtroppo negli ultimi anni questo luogo che trasuda storia e bellezza, è stato oggetto di interventi edilizi non sempre in sintonia con il contesto, anche con la demolizione di alcuni edifici storici. A ciò si aggiunge il nuovo liceo Veronese (non che il vecchio fosse un bel vedere) dallo stile contemporaneo che, bello o brutto che sia, è palesemente in conflitto con ciò che lo circonda.

L’indignazione di Eliana Poloni ha indotto anche il professor Lucio de Bortoli, storico locale molto apprezzato, a dire la sua: “Scritto ormai più volte: corpo estraneo e invasivo in un contesto delicato e da tutelare. Progetto della Provincia, calato dall'alto, privo di qualsiasi avvertenza e prescrizione al vincolo paesaggistico della zona - bypassato dalla tipologia - e alla memoria del sito (ma chi se frega, giusto?). Tanto qui basta fare, mica c'è storia. Certo. Ora, all'uscita del cinema Eden un muro protocollare e a prescindere dal fatto che sia bello o brutto. Non c'è nulla di inevitabile in queste cose; vi sono scelte e ve ne potevano essere altre compatibili con contesti ed esigenze funzionali: questa è semplicemente pessima. Avanti così. Postilla. In qualsiasi centro storico italiano ciò non sarebbe stato consentito. Punto”.

Altra montebellunese molto conosciuta e stimata è Marina Sernaglia che non nasconde lo avvilimento per quanto sta accadendo: “... sono infinitamente sconfortata nel veder sorgere questi edifici fuori contesto, progettati da gente di altri paesi, regioni, che vincono la gara e propongono un format edilizio che atterra come un oggetto alieno in qualsiasi contesto urbano. Ma ancora di più mi rattristo e da mò prendo le distanze da gente che amministra e non dà mai prove di amore per il luogo natale, desiderio di tutelarlo, di salvaguardare quello che ci è rimasto, di non far cambiare i connotati, ancora di più, al paesat”. Va ricordato che il progetto è stato approvato con tre deroghe: la variazione della densità edilizia, con l’aumento della cubatura, poi la distanza dal margine della strada che sarà meno di 5 metri, quindi la superficie destinata a parcheggi.
 

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