Nuove tasse sul diesel. In arrivo una stangata da 3 miliardi
Nella nuova Manovra il governo starebbe pensando di dire addio alle accise “agevolate” per il gasolio
Ricordate quando Giorgia Meloni si scagliava contro le alte accise sui carburanti nei suoi infuocati video sui social? O quando Matteo Salvini, con gesto teatrale, cancellava le accise alla lavagna? Ebbene, sembra che quei tempi siano ormai un lontano ricordo. Il governo si prepara a una mossa che potrebbe far tremare le tasche degli automobilisti italiani: il riallineamento delle accise tra diesel e benzina.
La fine di un'era: addio al diesel economico
Il diesel, da sempre considerato il carburante economico per eccellenza, potrebbe presto perdere il suo vantaggio competitivo. Nella prossima legge di Bilancio, il governo starebbe valutando di eliminare le accise "agevolate" per il gasolio, portando di fatto a un allineamento con quelle della benzina.
Questa mossa potrebbe tradursi in un aumento significativo dei prezzi alla pompa per il diesel, con conseguenze pesanti per milioni di automobilisti italiani. Secondo le stime di Assoutenti, l'impatto potrebbe raggiungere la cifra astronomica di 3 miliardi di euro.
I numeri parlano chiaro
Attualmente, le imposte (accise e IVA) pesano per il 60% sul prezzo finale della benzina, mentre per il gasolio la percentuale si attesta al 56,2%. Questa differenza, apparentemente minima, ha avuto un impatto significativo sulle abitudini di consumo degli italiani negli ultimi decenni.
Dal 2000 al 2023, i consumi di benzina sono scesi da 22,4 a 11,1 miliardi di litri, mentre quelli di gasolio sono saliti da 22,1 a 28 miliardi di litri. Un trend che il governo sembra intenzionato a invertire.
Le reazioni: consumatori sul piede di guerra
Le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha lanciato un chiaro monito: "No all'aumento delle accise per gasolio. Sarebbe una stangata da 3,1 miliardi di euro sugli automobilisti".
Secondo i calcoli dell'associazione, un eventuale allineamento delle accise sul gasolio a quelle della benzina si tradurrebbe in un aumento di 5,5 euro a pieno, con un impatto complessivo di 3,1 miliardi di euro all'anno per gli automobilisti italiani.
Il paradosso del gettito fiscale
Mentre il governo valuta questa mossa per rimpinguare le casse dello Stato, emerge un dato sorprendente: nei primi due mesi del 2024, lo Stato ha già incassato 6 miliardi di euro grazie alla tassazione sui carburanti, con un aumento di 270 milioni rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il nostro Paese vanta già una delle tassazioni più alte in Europa sui carburanti, con le accise che pesano per circa il 30% sul costo della benzina e per il 34% su quello del diesel.
Verso un futuro incerto
Con l'avvicinarsi del 2035, anno in cui le vetture endotermiche saranno bandite in Europa, il governo sembra voler accelerare la transizione verso forme di mobilità alternative. Tuttavia, questa mossa rischia di colpire duramente milioni di famiglie italiane che ancora dipendono dalle auto diesel per i loro spostamenti quotidiani.
Mentre il dibattito infuria, una cosa è certa: gli automobilisti italiani dovranno prepararsi a un possibile aumento dei costi alla pompa. La promessa di un taglio delle accise, tanto sbandierata in campagna elettorale, sembra ormai un lontano miraggio.