Diocesi di Treviso in lutto, è morto monsignor Lucio Bonora
Officiale nella Segreteria di Stato, dal 2015 era stato nominato da papa Francesco giudice del Tribunale ecclesiastico
| Isabella Loschi |
TREVISO - La Diocesi di Treviso in lutto per la scomparsa di monsignor Lucio Bonora, morto questa mattina, 21 gennaio, al policlinico Gemelli di Roma, dopo una breve malattia. Il sacerdote trevigiano, aveva 73 anni. Da molti anni a servizio della Santa Sede come officiale nella Segreteria di Stato e, dal 2015, nominato da papa Francesco giudice del Tribunale ecclesiastico dello Stato della Città del Vaticano.
Autore di numerose pubblicazioni storiche sulla diocesi di Treviso e di studi sulle figure di sacerdoti e vescovi, ha curato in modo particolare molti testi sulla figura e il ministero di mons. Andrea Giacinto Longhin, vescovo di Treviso dal 1904 al 1936, beatificato da Giovanni Paolo II nel 2002. Devoto e studioso appassionato di San Pio X, nell’ottobre del 2023 ha visto realizzato il “sogno” della “Peregrinatio corporis” del santo papa trevigiano, che ha accompagnato dal Vaticano a Treviso, su incarico del card. Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro. Proprio lui, trevigiano in servizio in Vaticano, è stato scelto per accompagnare le reliquie di san Pio X per tutto il pellegrinaggio in Veneto: a Treviso, a Padova e a Venezia.E a san Pio X mons. Bonora ha dedicato la sua ultima opera, frutto di un lungo lavoro di ricerca e raccolta: “Omaggio a Pio X. Ritratti coevi”, con la prefazione di papa Francesco, uscito nell’aprile 2024. Un centinaio di ritratti del santo Papa trevigiano, che lo hanno raffigurato come sacerdote, vescovo, patriarca e Papa, realizzati sia da artisti famosi che da umili operatori.
Nato a Caerano di San Marco (Treviso) il 14 ottobre 1951, ordinato sacerdote il 19 febbraio 1977, è stato vicario parrocchiale al Duomo di Montebelluna dal 1977 al 1981, assistente diocesano dell’Acr dal 1981 al 1991, vicecancelliere della Curia vescovile di Treviso dal 1986 al 1991 e, nel contempo, notaio del Tribunale ecclesiastico e segretario della Commissione diocesana d’arte sacra. Dal 1991 al 1998 ha ricoperto l’incarico di parroco di Canizzano. Dal 1996 al 2005 è stato nominato giudice del Tribunale ecclesiastico regionale triveneto e dal 2001 al 2011 canonico della cattedrale di Treviso, della quale era attualmente canonico onorario.
Laureatosi in Diritto canonico alla Pontificia Università S. Tommaso di Roma, nel 1992 ha conseguito il Diploma di Paleografia, Archivistica e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Venezia e pochi anni fa ha conseguito il dottorato in Sacra Liturgia al Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo in Roma. E’ stato consulente tecnico-scientifico del Progetto “Ecclesiae Venetae” per l’inventariazione degli archivi delle diocesi del Veneto. Nel 2005 era stato chiamato in Segreteria di Stato come officiale e nel 2009 gli era stato conferito il titolo di Cappellano di Sua Santità; dal febbraio 2013 era anche Prelato della Camera Apostolica. Nel 2015 papa Francesco lo aveva nominato giudice del Tribunale ecclesiastico dello Stato della Città del Vaticano.
“Apprendo con dolore la notizia della scomparsa di monsignor Lucio Bonora, sacerdote trevigiano che ho avuto il piacere di conoscere nei miei anni alla presidenza della Provincia - le parole del presidente Luca Zaia - Giurista preparato, arricchito nella preparazione dall’esperienza di parroco nei nostri paesi, aveva lasciato la Marca per importanti incarichi alla Segreteria di Stato della Santa Sede. In quegli uffici ha espresso tutto il valore della chiesa veneta fino alla recente nomina da parte di Papa Francesco a giudice del tribunale ecclesiastico della Città del Vaticano. Con lui il Veneto perde una figura di spessore come prelato, come uomo di diritto e come storico”.
“Di don Lucio rimane una grande eredità, come storico ci ha lasciato una importante serie di scritti e ricerche che ripercorrono la tradizione cristiana della nostra terra, il ruolo della chiesa veneta e quello di suoi grandi personaggi – prosegue Zaia -. Di grande valore le sue opere sul Beato Longhin e su Papa Pio X. Di quest’ultimo era talmente un cultore e un devoto che venne scelto dal Papa per accompagnare l’urna con il corpo nel recente percorso attraverso il Veneto; in quell’occasione, don Lucio, ha dimostrato una volta di più il grande attaccamento per la sua terra. In questo triste momento, esprimo la mia vicinanza al Vescovo di Treviso, alla Diocesi e a tutti i familiari. A lui invio un pensiero”.
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