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26 luglio 2024

Treviso

2 aree metropolitane e una provincia montana. Questo il futuro Veneto

Commissione approva provvedimento riordino province

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

VENEZIA - Riordino in due fasi per le Province del Veneto, in osservanza ai dettami del Governo. Lo ha deciso la commissione Affari regionali, statuto e regolamento del Consiglio veneto, prevedendo inizialmente lo status quo in attesa di un'evoluzione amministrativa che, in una seconda fase, prevede la creazione di due aree metropolitane comprendenti l'una le province di Verona e Vicenza, l'altra le province di Padova, Rovigo e Treviso, integrate con la città metropolitana di Venezia.

 

Rispetto alla situazione attuale, vi sarebbe dunque il mantenimento della provincia montana di Belluno. "La norma - ha detto Carlo Alberto Tesserin, presidente della Commissione - ci obbliga ad esprimere un parere sulla base del documento fattoci pervenire direttamente dalla Conferenza Regione Autonomie Locali. Tenuto conto delle diverse valutazioni é sembrato importante tracciare un percorso che delinei il futuro del tessuto istituzionale del Veneto partendo dalla data di arrivo". "Si ipotizza - ha ribadito Tesserin - un Veneto che abbia due grandi aree metropolitane, con il territorio di Rovigo che potrà valutare un'adesione totale o parziale all'una o all'altra area. Per la provincia di Belluno, nel rispetto dell'art 15 dello Statuto, viene mantenuta la specificità, auspicando che nell'ottica della macro regione, possa allargare le sue funzioni alle limitrofe aree dolomitiche"

 

"Nell'impossibilità che quanto auspicato possa attuarsi nell'immediato - ha concluso Tesserin - il documento prevede che nella fase iniziale e sino all'auspicabile e veloce raggiungimento di tale assetto istituzionale, le sette province esistenti proseguano nei limiti fissati dal decreto la loro operatività"

 

"La maggioranza di centrodestra riconferma la propria impotenza e manda in aula una non-proposta che mina la credibilità di tutto il Veneto".

La maggioranza di centrodestra riconferma la propria impotenza

E' giudizio tranchant dei consiglieri regionali del Pd (Bruno Pigozzo, Laura Puppato, Piero Ruzzante, Franco Bonfante, Sergio Reolon e Giuseppe Berlato Sella) che hanno partecipato alla seduta congiunta tra le commissioni Affari istituzionali e Statuto, chiamate a dare un parere sul riordino delle Province venete. "Sostanzialmente Pdl e Lega hanno avallato la scelta della Conferenza delle Regioni e Autonomie locali con il mantenimento delle attuali Province - rileva Pigozzo - Insomma, il contrario del coraggio e di quell'atteggiamento di avanguardia del Veneto nei processi di trasformazione di cui si riempiono la bocca Zaia e i suoi insofferenti alleati".

 

"E' chiaro che come Pd - conclude Pigozzo, nominato controrelatore in aula sul provvedimento - andremo avanti con la nostra proposta di due 'Province Metropolitane', ovvero Verona-Vicenza e Padova-Treviso, il mantenimento della Provincia dolomitica di Belluno e la richiesta di deroga per la Provincia di Rovigo".

 


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Stefania De Bastiani

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