Il Governo rassicura i dipendenti delle province: "Non perderete il lavoro"
Due anni per ricollocare gli addetti
ROMA - I dipendenti delle province non perderanno il loro lavoro: il governo, a fronte della crescente protesta, manda segnali di rassicurazione.
E nel maxi-emendamento alla Legge di Stabilità si prevede che per due anni manterranno il posto di lavoro e scatterà il ricollocamento in altre amministrazioni, prioritariamente negli uffici giudiziari, e solo dal 2017, per chi non avrà trovato nuovo posto con la 'mobilità 'interna', scatteranno le procedure di mobilità, con l'80% dello stipendio.
I sindacati sono sul piede di guerra ma il governo rassicura. "Nessuno rimarrà per strada", dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Anche il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, dichiara che "nessun dipendente delle Province perderà il posto di lavoro né tantomeno si vedrà ridotta la retribuzione". Intanto è in agenda un incontro tra governo e sindacati per martedì 23 dicembre. "Dipendenti province abbiate fiducia martedì ore 13 incontriamo con Lanzetta Cgil, Cisl e Uil per spiegare il percorso", avvisa Madia in un tweet.
A ridosso del Natale è dunque dilagata la protesta delle province contro la legge di Stabilità. Preoccupano i tagli alle risorse (1 miliardo nel 2015 che arriverà a 3 nel 2017) e la sorte di circa 20.000 lavoratori considerati in esubero e oltre 2.000 precari. Ma il governo dovrebbe la prossima settimana indicare la via che verrà seguita per il loro ricollocamento. Il malcontento è cresciuto in queste settimane e, come già avvenuto nei giorni scorsi, si è tradotto anche oggi in occupazioni di sale consiliari e cortei.
I sindacati hanno annunciato lotta a oltranza, ma dal Governo sono arrivate parole di rassicurazione. "Il personale delle province non rimarrà per strada ma verrà assorbito tramite blocco di tutte le assunzioni in tutte le amministrazioni dello Stato e affini" ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, sottolineando che nel maxiemendamento alla legge di stabilità ci sarà un "elemento di certezza e non d'incertezza come qualcuno ha erroneamente sottolineato".
Intanto oggi a Firenze è proseguita l'occupazione di alcuni locali della Provincia da parte dei dipendenti che hanno minacciato di portare avanti, se necessario, l'iniziativa anche a Natale. Corteo nelle vie del centro a Pisa dove a rischio sarebbero 250 posti di lavoro: i lavoratori hanno appeso lungo l'Arno due striscioni contro il premier Renzi; nel primo, appeso sulla balaustra del Ponte di Mezzo, è stato scritto "Provincia licenziata, piena incontrollata" riferendosi alle attività dell'ente in materia di difesa del suolo. Occupazione anche nella sede della Provincia di Arezzo: i dipendenti dell'amministrazione, delle società e delle cooperative che si occupano di servizi afferenti alle competenze provinciali si sono radunati dapprima nella Sala dei Grandi della Provincia; poi sono scesi in piazza e hanno appeso sul palazzo della Provincia un drappo nero in segno di lutto.
A Vicenza occupazione simbolica dell'aula del Consiglio provinciale di Palazzo Nievo. La stessa cosa hanno fatto i dipendenti della Provincia di Imperia. Non solo: un migliaio di dipendenti delle quattro province liguri ha manifestato a Genova bloccando il traffico nel centro città. I manifestanti sono arrivati in Consiglio regionale, facendo sospendere i lavori dell'assemblea. Anche a Brindisi i dipendenti della Provincia hanno occupato i locali dell'ente. "Chiediamo al Parlamento di evitare il peggio, alle Regioni di fare la loro parte" hanno chiesto i segretari generali di Fp-Cgil, Rossana Dettori, di Cisl-Fp, Giovanni Faverin e di Uil-Fpl, Giovanni Torluccio avvertendo che i tagli previsti "mettono a rischio il funzionamento dei servizi di area vasta, dalla sicurezza scolastica alla tutela ambientale, passando per la viabilità e le politiche attive sul lavoro".
L'apertura arrivata dall'Esecutivo è stata accolta positivamente. "Nessuno vuole alimentare tensioni sociali, meno di tutti i Presidenti di Provincia, che con i dipendenti lavorano ogni giorno" ha commentato il Presidente dell'Upi, Alessando Pastacci, riservandosi si verificare i contenuti del maxiemendamento non appena sarà depositato. E il presidente dell'Anci, Piero Fassino, ha invitato il Governo a convocare enti locali e sindacati "per ribadire le tutele del personale". (ANSA).