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28 novembre 2024

Castelfranco

Rotocart si ritira, nessuna offerta per il terreno di Castelfranco

L’asta si sarebbe dovuta tenere domani. Delusione del sindaco Luciano Dussin

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

Rotocart si ritira, nessuna offerta per il terreno di Castelfranco

CASTELFRANCOZero offerte per il terreno tra via Sile e via Lovara al centro di polemiche nelle ultime settimane. Domani si sarebbe dovuta tenere l’asta, ma questa mattina scadeva il termine entro cui presentare le buste con indicata la cifra offerta per il terreno.

Non ne è arrivata nemmeno una, la Rotocart, ditta di Piombino Dese che aveva intenzione di insediare uno stabilimento per la trasformazione della carta, si è quindi tirata indietro, forse facendosi influenzare dalle proteste.

Il comitato “No Ecomostro”, nato qualche settimana fa per contrastare il progetto, ieri mattina ha consegnato in Comune 3mila firme di persone contrarie al progetto.

Il terreno era stato messo all’asta ad un prezzo base di 5,3 milioni di euro, soldi che avrebbero sanato il bilancio comunale evitando lo sforamento del patto di stabilità, con la promessa di far arrivare a Castelfranco duecento nuovi posti di lavoro.

 

«L'asta pubblica non ha avuto partecipanti – comunica il sindaco Luciano Dussin tramite una nota - Il Consiglio Comunale a maggioranza allargata ha approvato il piano dell'area industriale in oggetto, che serviva anche per completare gli investimenti dello scalo merci ferroviario. L'asta è stata indetta prima della fine dell'iter urbanistico, che terminerà nei primi mesi del 2013, nella speranza di consentire alla città di incassare un cospicuo anticipo e mettere in ordine il bilancio falcidiato dal Governo».

Dussin spera che l’area prima o poi possa essere venduta e se la prende con gli oppositori.

«L'interesse per l'area c'era, spero ci sia ancora, poteva realizzarsi anche l'interesse del Comune – dice ancora - Purtroppo il clima medioevale inscenato da chi ha persino utilizzato i bambini mascherati raccontando devastazioni da inquinamento ambientale inventato, ha allontanato le aspettative e gli interessi in quell'area. Riproporremo la vendita di questo terreno appena terminate le procedure approvate dal Consiglio Comunale. 

È questione di bilancio comunale, ma anche di prospettiva, perché quella di Salvatronda (cinque volte più grande, voluta dall'amministrazione precedente) non interessa a nessuno da anni, e questa, vicino alla ferrovia può essere l'unica appetibile per una nuova industria a Castelfranco. Mentre abbiamo visto nascere dal nulla neonati scienziati in "politiche industriali" che distruggono per distruggere, chi rappresenta ufficialmente la volontà popolare continuerà a lavorare per costruire opportunità lavorative in città».

 

Esultano gli aderenti al comitato "No Ecomostro". «Abbiamo vinto - recita il primo messaggio lasciato da uno del gruppo nella pagina Facebook - L'asta è andata deserta....nessun Ecomostro verrà fatto (almeno per quest'anno).I cittadini hanno vinto. La voce dei Castellani e non solo si è fatta sentire.....hasta la Victoria».

«Consideriamo questa una vittoria della democrazia partecipata sull'idea che una persona possa arrogarsi il diritto di fornire la soluzione a tutti i problemi senza nemmeno aver comunicato che esistono i problemi – afferma Stefano Costa, portavoce del comitato “No Ecomostro” - Non avevamo alcun dubbio del fatto che qualunque imprenditore nelle condizioni di velocità ed incertezza amministrativa e legale nelle quali è stata preparata e proposta l'asta del terreno in questione potesse partecipare ed investire a cuor leggero.

Promettiamo di continuare ad impegnarci per vigilare sull'operato di chi Amministra, e per elaborare idee concrete da proporre e mettere in pratica. Ci aspettiamo che la stessa Amministrazione nella persona del Sindaco annunci un piano di rientro efficace almeno quanto la sbandierata (e mai riuscita negli anni) panacea della vendita di terreni. La Cittadinanza di Castelfranco Veneto si è dimostrata quanto mai attiva e protagonista. Ora si aprirà l'ineludibile e costruttivo dibattito sul futuro del nostro territorio e sulle prospettive di uno sviluppo sostenibile».

 


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Matteo Ceron

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