EX MULINO ZORZI, IL COMUNE BLOCCA I LAVORI
Sarebbero partiti senza il permesso di costruire. Già demolite consistenti parti del fabbricato
Castelfranco - Emessa un’ordinanza di sospensione lavori per il cantiere all’ex Mulino Zorzi di via Montegrappa. Il Settore Sviluppo del Territorio Edilizia Privata del Comune di Castelfranco l’ha emessa in seguito ad un sopralluogo dei propri tecnici: la demolizione di parte del fabbricato sarebbe avvenuta senza il permesso di costruire. Si tratta di un edificio storico, da anni in stato d’abbandono in un punto visibilissimo a chiunque a poche decine di metri da piazza Giorgione, all’incrocio tra via Montegrappa, via Damini e via Col di Lana. A fianco ci passa il torrente Musonello, le cui acque hanno iniziato nuovamente a scorrere quest’estate dopo decine d’anni di secca. Il colpo d’occhio connotava una certa integrità dell’edificio. Ora ne rimane ben poco, solo qualche muro cadente. Risulta difficile pensare che quanto rimasto riuscirà a dare l’idea in futuro che lì una volta c’era un antico mulino. L’intervento è a cura della Società Costruzioni San Marco, di Romano Cecchin. Come si legge nell’ordinanza resa pubblica ieri, firmata dal dirigente di settore Bruno Berto e redatta dagli architetti Roberto Frare e Fiorenza Semenzato, la ditta aveva presentato la domanda relativa al permesso di costruire l’11 novembre 2007. Si tratta di una ristrutturazione che prevede il cambio d’uso da artigianale a residenziale e commerciale. Quindi l’intento è di realizzarvi appartamenti e negozi. Come si legge sempre nell’ordinanza, l’ex mulino ricade in un’area area sottoposta a vincolo paesaggistico ed è classificato dal piano regolatore con grado di protezione 3. Nel documento del Comune inoltre si puntualizza come il 29 novembre ed il 3 dicembre dello scorso anno fossero stati “comunicati prescrizioni e adempimenti ai fini del rilascio del permesso di costruire, fra i quali la prescrizione del mantenimento della scatola volumetrica dell’edificio vincolato”. Il sopralluogo effettuato dal personale del Comune che ha portato alla formulazione del provvedimento è stato effettuato il 13 marzo, giovedì della settimana scorsa. “È stato accertato – c’è scritto nell’ordinanza - che sono iniziati i lavori in assenza del permesso di costruire e sono state demolite consistenti porzioni del fabbricato”. Ecco che quindi si ordina appunto “di sospendere immediatamente i lavori relativi alle opere in premessa indicate, con riserva dei provvedimenti conseguenti previsti dalla vigente normativa urbanistica e senza pregiudizio di quelli di carattere amministrativo e penale connessi all’infrazione”. Secondo Romano Cecchin tutto è stato fatto seguendo le regole: “I documenti erano pronti – afferma -. Dovevamo solo ritirarli. Abbiamo buttato giù le parti del fabbricato che ritenevamo pericolanti. Il corpo del fabbricato è rimasto in piedi. L’edificio ha un basso grado di protezione, secondo il progetto approvato dovevano rimanere su solo i muri a nord e ad est”. MC