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12 gennaio 2025

Treviso

LE FIAMME GIALLE SEQUESTRANO 50 MILA "GRATTA E VINCI" FALSI

Sedici persone denunciate per truffa aggravata a, esercizio abusivo di attività di gioco e frode in commercio

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Treviso - La Guardia di Finanza di Treviso ha sventato una maxi truffa di “Gratta e vinci” falsa, sequestrando 50 mila tagliandi falsi e circa 20 mila cartoline artistiche camuffati da concorsi a premio con denominazioni di pura fantasia. Sedici titolari di tabaccherie, bar ed edicole sono stati denunciati per truffa aggravata nei confronti dello Stato, esercizio abusivo di attività di gioco e frode in commercio.

I “Gratta e vinci” falsi erano esposti tra quelli legali in rivendite di tabacchi, bar ed edicole del Nordest. Erano venduti a prezzi che variavano da 1 a 5 euro. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno individuato la stamperia ed accertato la riproduzione illecita di altri 8 milioni e 400 mila biglietti falsi cautelando il software e i cliché utilizzati per la realizzazione degli stessi. Il giro d’affari era di 6 milioni di euro, denari lucrati a danno di centinaia di migliaia di avventori sapientemente raggirati.

L’indagine, partita da Treviso lo scorso febbraio, si è estesa al bellunese, quindi in Lazio e in Trentino. Il gioco illegale sarebbe stato destinato a bar, tabaccherie e altri esercizi pubblici sul territorio nazionale che avrebbero potuto vendere il solo ‘’tagliando’’ senza correlarlo ad alcun concorso a premi, esercitando, di fatto, una lotteria istantanea identica, per aspetto e modalità di gioco, ai più conosciuti “gratta e vinci” ufficiali. Stiamo parlando di un potenziale raggiro ai danni di migliaia di cittadini, spesso tratti in inganno dalla prospettiva di un facile guadagno, visto che i tagliandi, di solito venivano esposti assieme ai “gratta e vinci“ del Monopolio dello Stato.

Per eludere la norma che attribuisce la gestione delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea esclusivamente all'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e ai suoi concessionari, la società che aveva architettato il tutto, aveva spacciato le lotterie come "concorso a premi", per il quale è prevista solo una comunicazione al ministero delle Attività produttive. I finanzieri trevigiani, tuttavia, ritengono che non vi sia alcun fine promozionale, e che i giochi posti sotto sequestro si possono considerare delle lotterie istantanee a tutti gli effetti.

(Foto OggiTreviso)

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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