Interrogazione contro il GiraMonticano
L'iniziativa è dell'eurodeputato Andrea Zanoni: «Aumenta il rischio alluvione»
GORGO AL MONTICANO - L'eurodeputato Andrea Zanoni contro il “gira Monticano”: presentata un'interrogazione alla Commissione europea sul progetto del percorso ciclo-pedonale che riguarda l’opitergino-mottense. «Cittadini e associazioni lo giudicano inutile e pericoloso» dice.
«Cementificare l'argine del fiume Monticano non fa altro che accrescere l'impermeabilità del suolo e aumentare i rischi di alluvione».
Si tratta di una presa di posizione che arriva dopo un sopralluogo effettuato a Gorgo lo scorso maggio. Sull’argomento, polemiche un po’ in tutto l’opitergino, un po’ meno nel mottense.
«Basta cemento in Veneto, ogni anno il rischio alluvioni diventa più preoccupante in tutta la regione» dice l’eurodeputato ALDE e membro della Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. «Gli esperti dicono che la cementificazione della sommità dell’argine del fiume metterà a rischio la sicurezza idraulica della zona interessata. Il Veneto è stato colpito già da troppe alluvioni negli ultimi anni a causa della continua impermeabilizzazione del terreno».
Zanoni snocciola qualche dato: «Il costo complessivo dell’opera è pari a 882.000 euro, avrà una lunghezza di a circa 25 chilometri, 16 dei quali sulla sommità dell’argine del fiume che sarà ricoperto con “materiale stabilizzato”, consistente in un impasto di materiali cementizi, costruendo una pista larga 120 centimetri, dei quali appena 80 effettivamente praticabili, e profonda 25 centimetri». E commenta duramente: «Cittadini e associazioni ambientaliste ritengono l’opera inutile, costosa e soprattutto pericolosa. Una ricerca del naturalista Michele Zanetti evidenzia come gli argini del fiume svolgano la primaria ed essenziale funzione di contenere le acque in occasione di fenomeni di piena. Coprirli di cemento equivarrebbe a indebolirne la struttura, con conseguente incremento del rischio alluvione nell'area, anche alla luce di quanto prescritto dalle direttive europee. Ho chiesto alla Commissione europea di prendere posizione su questo progetto e se lo stesso abbia ricevuto un finanziamento europeo».
E conclude: «Da anni ormai, di fronte a queste calamità naturali si assiste alla caccia al colpevole e alle promesse di interventi decisivi. Poi quando si devono approvare interi piani regolatori o singoli progetti come questa pista ciclabile, si autorizza la continua cementificazione del territorio e tutti i buoni propositi e i ricordi dei disastri si sciolgono come neve al sole».