I SAPERI E SAPORI DEL VENETO
Volge al termine il laboratorio del gusto della scuola alberghiera di Treviso
| Laura Tuveri |
Treviso - Domani, mercoledì 23 aprile con la cena di gala presso l’Ipssar. “Massimo Alberini” si conclude la straordinaria esperienza della quinta edizione de “Il Laboratorio del Gusto e la cultura del territorio insieme in un itinerario dei sapori del Veneto”, che vedrà nuovamente coinvolti aziende, istituzioni, associazioni di settore, consorzi e ristoratori. Il progetto dell’Istituto Alberghiero di Treviso, in occasione dell’ultima serata intende racchiudere tutti i sapori, i colori e gli odori di una terra ricca ed accogliente come quella veneta. Dopo numerosi appuntamenti che hanno posto l’attenzione sulla valorizzazione di alcuni dei prodotti tipici (gli aceti di frutta, i formaggi affinati, le paste rustiche) della Marca gioiosa, unici protagonisti cui tutto assoggettare anche il lavoro e la vena creativa di chef di eccezionale bravura, l’ultima serata pone come sfondo le numerose ricchezze eno-gastronomiche, per proporre ai suoi ospiti un caleidoscopio di sapori suggestivi, che si raccontano all’illustre pubblico mediante il “museo del gusto”.
Il percorso volge al termine dopo quasi tre mesi, grazie al lavoro instancabile dei docenti e degli alunni del corso serale (Educazione per gli Adulti) che hanno dato voce alla terra ed alle sue ricchezze, rievocando con i racconti delle tradizioni e la cucina tipica, le suggestioni di una realtà che prende la forma, il colore ed il gusto dei prodotti ivi presentati. Il percorso formativo dell’anno scolastico 2007/08 altamente professionalizzante, patrocinato dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Treviso, dal Comune di Treviso, dal Comune di Villorba, dal Comune di Caorle e sostenuto da Fondazione Cassamarca, quest’anno ha avuto il pregio di coinvolgere nuove realtà produttive, istituzionali ed associative: quattordici i consorzi, nove le associazioni dei produttori, sei le associazioni professionali, esattamente trenta le aziende e diversi ristoratori locali.
E’ in occasione di questi progetti di alta qualità che la scuola si apre al territorio, e la risposta dalle realtà produttive non tarda ad arrivare. Il percorso ha saputo provare come un dialogo, “una corrispondenza d’amorosi (e gustosi) sensi” tra scuola e mondo produttivo può essere realizzata. Un appuntamento quello del Laboratorio che ha aperto un nuovo spazio di confronto, nel quale il concetto di cucina muta, assumendo i connotati della cultura, della sensibilità, non lasciando margine d’azione all’autoreferenzialità di cui spesso è accusata la scuola.
Bisogna imparare a comunicare il valore e la qualità del prodotto, e ciò è possibile solo se tutti gli esperti ed i protagonisti del settore sono portatori di una voce univoca, che passa per il confronto e la dialettica costruttiva. Quella condotta dall’istituto “Massimo Alberini” è una esperienza del gusto che intende valorizzare i prodotti sotto diversi punti di vista, in un momento storico in cui le origini, le radici storiche, la qualità, sembrano lasciare il passo all’omologazione, alla spersonalizzazione ed alle modificazioni genetiche.
Il progetto ci ha insegnato che non è solo vero che “Noi siamo quello che mangiamo” come Feuerbach ci ha tramandato, ma anche che ciò che siamo è una memoria di quello che mangiamo, di come lo cuciniamo, del modo in cui lo abbiamo allevato/coltivato, di come lo abbiamo trasformato. Durante la cena di gala sarà presentato il Cd multimediale e gli itinerari turistici legati ai prodotti.