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19 gennaio 2025

Treviso

Anoressiche, a 10 anni

In crescita casi di disturbi alimentari, a Treviso apre nuova struttura

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Anoressiche, a 10 anni

TREVISO - Stanno superando le 200 unità, secondo un trend di crescita abbastanza omogeneo su base nazionale, le pazienti in carico annualmente all'azienda sanitaria Usl n.9 di Treviso relativamente ai disturbi del comportamento alimentare.

 

Se n'è parlato ieri nel corso di un incontro con la stampa nel quale è stato annunciato l'avvio, dal prossimo mese, di una nuova unità operativa in città. Oltre all'incremento dei soggetti colpiti da bulimia e anoressia nervosa, quasi esclusivamente di sesso femminile di età compresa fra i 15 ed i 22 anni (ne è colpito dallo 0,2% all'1,8% della popolazione di questa fascia), le strutture sanitarie segnalano un abbassamento dell'età di coloro che accedono ai servizi per la prima volta, in più casi a partire dai 10 anni.

 

Nella nuova sede, oltre che la possibilità di accedere a strumenti per la diagnosi precoce, sarà possibile anche avviare attività riabilitative diurne compresi i ''pasti assistiti'', ossia una metodologia di assunzione degli alimenti, seguita da una apposita figura professionale, volta a ripristinare un corretto rapporto del paziente con il cibo.

 

«I Disturbi del Comportamento Alimentare, tra i quali i più gravi sono l’Anoressia Nervosa e la Bulimia Nervosa – sottolinea Gerardo Favaretto, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale - sono disturbi psichiatrici che si esprimono attraverso una patologica preoccupazione per il peso e le forme del corpo. Sono disturbi che colpiscono prevalentemente il sesso femminile, e la fascia di età adolescenziale, giovane adulta, anche se negli ultimi anni vi è stato un preoccupante calo dell’età di insorgenza. La nuova sede – prosegue - faciliterà il riconoscimento del servizio e quindi l’accessibilità ai trattamenti favorendo anche la possibilità di una diagnosi precoce di questi disturbi, uno dei fattori importanti per favorire una migliore prognosi dei trattamenti».

 

(Foto choc di Oliviero Toscani utilizzata per la campagna Lolita che ha fatto scalpore a livello internazionale)

 


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Stefania De Bastiani

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