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22 dicembre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

RAZZISMO: VOLANTINO ISTIGA ALLA “CACCIA AI MIGRANTI”

Appesi “avvisi venatori” contro gli stranieri in una fabbrica dell’area pievigina

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Pieve di Soligo - “Le regioni italiane comunicano l’apertura della caccia (tutto l’anno) per la seguente selvaggina migratoria: rumeni, albanesi, kossovari, talebani, afghani, zingari, extracomunitari in genere. Non esiste limite giornaliero di capi da abbattere”.

Il “calendario venatorio 2007/2008” - con tanto di finta intestazione “Regione Veneto” - è stato ritrovato in una fabbrica dell’area pievigina. Un volantino dalla grafica istituzionale – bianco e nero come se fosse una delibera della giunta regionale - e dai contenuti ultrarazzisti. È stato ritrovato all’interno di un’azienda della zona di Pieve di Soligo. Alcuni lavoratori, sconvolti per i contenuti xenofobi del foglio, hanno segnalato l’episodio alla Cgil trevigiana.

All’elenco delle “razze da estinguere” e al consiglio dell’”abbattimento di capi giovani”, si aggiunge la sospensione della “caccia ai comunisti in quanto entrati a far parte delle specie in via d’estinzione, restando salva la possibilità di cacciarli nelle zone di ripopolamento quali Case del popolo, Coop, centri sociali”. Armi consentite, per la “caccia alla selvaggina”, “fucili di ogni genere a più di 5 colpi, carabine di precisione, pistole di grosso calibro”. “In presenza di stormi numerosi – si legge ancora nel volantino – è ammesso anche l’uso di bombe a mano, obici, mitragliatori automatici, gas velenosi”.

“Ogni mille capi abbattuti – queste le ultime righe – verrà attribuito un viaggio premio di una settimana per tutta la famiglia gentilmente offerto dal ministro Jorg Haider. Al raggiungimento del numero di 2000 capi abbattuti, al cacciatore verrà consegnata la cittadinanza onoraria austriaca”.

La Cgil ha già segnalato il fatto al prefetto di Treviso: “Guai a sottovalutare questi segnali confinandoli alla goliardata - afferma il segretario del sindacato trevigiano Paolino Barbiero -. Di pagliacciata in pagliacciata si marcia spediti verso un clima sociale razzista e xenofobo”. “Il clima da svolta autoritaria che stiamo vivendo in questi giorni - commenta ancora Barbiero - è l’humus putrido su cui cresce e si fortifica, anche nella Marca, la pianta nauseabonda e delirante del razzismo”. “Le questioni della legalità e della regolamentazione dell’immigrazione - spiega Barbiero - non hanno nulla a che fare con quanto accade qui nel trevigiano, come purtroppo registriamo in altre parti del Paese. C’è una differenza abissale tra il reclamare più sicurezza o anche richiedere una legislazione più severa per quanto riguarda ingressi, clandestinità ed espulsioni, e la xenofobia che ci porta dritti al razzismo, senza dimenticare la piaga dello sfruttamento degli irregolari. Questo è il volantino ritrovato: solo razzismo, solo odio nei confronti di qualcuno per la semplice ragione che si tratta di uno straniero”.

“Alle istituzioni locali – prosegue il sindacalista - chiediamo tolleranza zero e un contributo intelligente a spegnere questi piccoli ma insidiosi focolai di follia”. Poi l’appello alle categorie economiche, “affinché nel mondo del lavoro e dell’impresa, a cui s’intreccia la questione dell’immigrazione, prenda forma un fronte comune di buon senso, che nella spinta all’affermazione della legalità sappia anche creare spazi, occasioni e politiche di vera integrazione”.

 


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