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30 gennaio 2025

Treviso

Scelta poco condivisa, ma impegna tutti

contributo di Leone Cimetta

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

TREVISO -  Riceviamo e pubblichiamo il contributo di Leone Cimetta in merito alla situazione politica nazionale, mentre si concludono le consultazioni del Presidente Napolitano e alla vigilia delle assemblee del PD, programmate per domani, per l'esame del programma del candidato unico alla Segreteria Regionale del PD, l' On. le Roger De Menech.

" Una scelta poco condivisa, ma che ora ci impegna tutti.

Nelle prossime ore, verosimilmente Matteo Renzi riceverà l’incarico di formare un nuovo governo. Non è la prima volta per un segretario di partito, né la prima volta che questo accade per motivi tutti interni ad uno dei partiti di maggioranza, senza un passaggio parlamentare.

È però la prima volta che ciò avviene con queste modalità, con un’accelerazione di queste dimensioni a fronte di rassicurazioni ribadite fino a pochi giorni prima (l’hashtag #enricostaisereno è già di per sé un errore che Renzi rischia di pagare caro nei prossimi mesi). Del resto, ci si sarebbe aspettato che un esperto di comunicazione come Renzi capisse che modalità consentite nella Prima Repubblica non pagano nell’era delle direzioni di partito trasmesse in streaming.

Come ho già avuto modo di ribadire, la scelta del Segretario nazionale non mi convince perché la ritengo miope, oltre che ingenerosa (verso un premier uscente che paga in buona parte scelte non sue, verso una leadership che rischia di bruciare prematuramente non solo Renzi, ma un'intera generazione bipartisan di nuovi dirigenti e soprattutto verso un elettorato che in gran parte si aspettava scelte diverse).

Credo però che chi ha vinto il congresso appena due mesi fa abbia il diritto di scegliere che indirizzo dare alla propria linea. Personalmente, Renzi non l’ho votato nel 2012 e nemmeno nel 2013; dobbiamo ammettere però che è nell’ordine delle cose che una vittoria elettorale forte come quella ottenuta nelle ultime primarie determini la necessità di avere uno sfogo naturale nel rapporto con il governo, come già era successo nel 2007 a Veltroni.

Per evitare che questo passaggio sia una riedizione di quell’errore ora va ricercata una condivisione di responsabilità, una compartecipazione nelle scelte che seguiranno. Cuperlo, Orfini e Fassina nei giorni scorsi avevano chiesto a Renzi di cessare lo stillicidio continuo verso un Presidente del Consiglio del Partito Democratico attraverso un suo impegno diretto nel governo, che fosse in prima persona o l'espressione di ministri di sua fiducia in un secondo esecutivo guidato da Enrico Letta.

Il segretario ha scelto la prima opzione ed ora come mai c’è bisogno di portare al centro i contenuti e non le polemiche sui modi: su questo dovremo discutere nei prossimi giorni, sulle priorità per il Paese.

Spero che questa accelerazione, in parte imprevista, concretizzi alcune delle promesse fatte in campagna congressuale. Ci spero, e lancio un appello ai nostri militanti, che hanno subito l’ennesimo shock tutto romano: siamo in ballo tutti insieme, se questo tentativo fallisce a prevalere saranno solo i populismi di quelle forze che restano sulla porta sperando che chiunque tenti non riesca".

Leone Cimetta Coordinatore esecutivo provinciale PD Treviso

 


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