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30 dicembre 2024

Treviso

Gotor: "Il caso Moro costituisce una ferita non rimarginata"

Intervista al Senatore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Gotor:

TREVISO - La istituzione della Commissione Moro, già approvata dalla Camera, è passata alla I Commissione del Senato, dove mercoledì scorso si è aperta la discussione.

Abbiamo intervistato il Senatore Miguel Gotor ( in foto), che è relatore del disegno di legge.

Il disegno di legge per la Istituzione di una nuova Commissione Moro ha avuto un iter atipico: dalla commissione monocamerale a quella bicamerale. Nell'ultima versione del 5 novembre erano state inserite le richieste dei Senatori?

R. La proposta di istituire una nuova Commissione Moro nasce dalla sensibilità e dall'impegno del vicecapogruppo alla Camera del Pd Gero Grassi, che ha avuto la capacità di raccogliere un grande consenso trasversale tra quasi tutte le forze politiche presenti in Parlamento, un consenso che testimonia quanto il caso Moro costituisca ancora oggi una ferita non rimarginata nella coscienza pubblica del Paese, a livello politico e civile. Inizialmente l'iniziativa era pensata solo per la Camera, ma si e' convenuto che sarebbe stato più opportuno mantenere il carattere bicamerale, tipico di una Commissione di inchiesta, anche per sottolineare il valore e l'autorevolezza dell'iniziativa politica.

Come valuti il disegno di legge votato dalla Camera... ?

R. Hanno fatto un ottimo lavoro e spero che si arrivi presto al varo della nuova Commissione Moro. Mercoledì scorso abbiamo avviato la discussione al Senato in Commissione Affari costituzionali e sarò relatore del provvedimento.

Che tempi sono prevedibili per l'approvazione del Senato? 

Trattandosi di una Commissione di inchiesta, mi sembra doveroso che sia discussa dall'aula e non solo in Affari istituzionali perché e' giusto provare a tenere conto delle sensibilità delle diverse forze politiche. Sui tempi dipenderà dalla calendarizzazione dei lavori dell'aula, ma auspico che siano ragionevolmente brevi.

Domenica 23 marzo l'Ansa ha pubblicato una notizia bomba sulla strage di via Fani, in riferimento alla Honda. Nella tua intervista a L'Unità hai parlato di polpetta avvelenata... Questa opinione si è rafforzata nei giorni successivi?

R. Si e per due ragioni. La prima e' che il racconto della moto Honda riprende quasi alla lettera la sceneggiatura di un film sul caso Moro, "Piazza delle cinque lune", secondo una tecnica citazionistica e di rimando tipica di simili operazioni che agiscono su un orizzonte d'attesa della pubblica opinione già predefinito. Inoltre su "La Stampa" di Torino ho letto che nella cantina del presunto agente dei servizi sarebbe stata ritrovata anche una lettera riguardante l'on. Franco Mazzola, il quale, durante il sequestro Moro fu il sottosegretario dell'Interno con delega ai servizi segreti. Mazzola e' stato anche l'autore di un libro, "I giorni del diluvio", che ha contribuito ad avviare un tipo di lettura dietrologica della vicenda Moro, che dunque ha un'interessante origine istituzionale e dall'alto. Se la presenza della lettera fosse confermata, mi sembra un ulteriore indizio di un'operazione preparata a freddo per mandare messaggi trasversali, secondo un costume che ha da subito caratterizzato la vicenda Moro. In ogni caso, essendo morti i due protagonisti del racconto e avendo avuto il presunto scoop una gestazione di ben 5 anni, la mia prima reazione e' stata di cautela e di scetticismo, che ribadisco. Reputo doveroso avere un atteggiamento simile: alimentare gratuitamente il sospetto e il mistero credo sia il miglior servizio che si può fare a quanti non vogliono che si faccia ulteriore chiarezza sul sequestro e la morte di Moro. Naturalmente sono ben disposto a cambiare idea, ma in presenza di elementi di novità con un maggiore valore probante che non una semplice lettera anonima che parla di due defunti. Penso che grandi affermazioni necessitino sempre di grandi prove, altrimenti si fa solo confusione. So che la magistratura sta di nuovo indagando sulla veridicità del racconto e attendo con fiducia il risultato di questa ulteriore indagine.

Tutti i media hanno dato risalto alla notizia. Puoi farci l'analisi comparata di quanto è stato pubblicato?

R. La notizia e' stata gestita con equilibrio: non si poteva non dare perché e' stata lanciata con risalto dall'Ansa, ma mi sembra che i principali quotidiani l'abbiano trattata con la dovuta prudenza. Il fatto che sia uscita fuori appena qualche giorno dopo il voto alla Camera dei deputati della nuova Commissione Moro ha prodotto un collegamento fra i due avvenimenti, ma questo era inevitabile e soprattutto facilmente prevedibile da quanti hanno atteso 5 anni per renderla pubblica. Non ho dubbi che altri episodi simili si susseguiranno e sarà importante che la nuova Commissione Moro, pur valutandoli con l'attenzione che meritano, non si faccia condizionare partendo per la tangente.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 

 


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