BLITZ DELLA QUESTURA NEGLI INTERNET POINT
Scoperte molte irregolarità, a cominciare dalla mancata registrazione dei clienti
Treviso - Nei giorni scorsi, gli agenti della Questura di Treviso hanno compiuto controlli a raffica in tutta la provincia su Phone center e internet point. Il blitz ha portato a scoprire alcune irregolarità relative soprattutto alla violazione alle norme antiterrorismo, come la mancata registrazione dei clienti. Sono fioccate multe salatissime ai gestori degli internet point a Dosson, Castelfranco e Montebelluna. Ad un uomo di origine cinese, sono state contestate contravvenzioni addirittura per 4 mila euro. I controlli della polizia amministrativa e della Digos di Treviso, riguardano soprattutto i clienti che, per usufruire dei servizi, devono essere identificati mediante la fotocopia di un documento. Si tratta della medesima procedura prevista per i clienti degli alberghi, una normativa entrata in vigore in Italia dopo gli attentati avvenuti a Londra nel 2006 e firmata dall’ex ministro Pisanu: le indagini fecero emergere che i terroristi per rimanere anonimi si scambiavano e-mail dagli internet point. Ecco il motivo per cui qualsiasi tipo di comunicazione deve essere associata ad un’identità precisa.
Negli internet point multati sono stati scoperti clienti che stavano inviando e ricevendo email senza essere stati registrati. Anche i clienti con stati segnalati. La posizione più grave riscontrata è quella del titolare dell’internet point di Montebelluna, un uomo di origine cinese che ha ricevuto un verbale di oltre 4 mila euro, oltre a non chiedere l’identità ai suoi clienti, all’arrivo della polizia è arrivata nel negozio c’era solo una ragazza non autorizzata ad esercitare quel tipo di attività. Insomma, una serie di irregolarità che oltre la multa potrebbe ora avere conseguenze ben più pesanti. Per il cinese si prospetta la sospensione dell’attività. Almeno temporanea. Intanto i controlli della polizia amministrativa e della Digos continueranno.