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26 novembre 2024

Castelfranco

SCATTANO I CONTROLLI SUI PHONE CENTER

Le autorizzazioni ora verranno rilasciate dal Comune. La Questura farà un censimento

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Castelfranco - Phone Center sotto la lente d’ingrandimento. Ora sarà il Comune ad occuparsene e sono già stati richiesti tutti i dati relativi alle attività esistenti alla Questura. Un censimento a scopo precauzionale per avere i riferimenti necessari per prendere in mano la situazione. Per ora non trapela nulla riguardo modifiche nel modo di gestire l’esistenza della attività. Risposte in merito le aspettano soprattutto gli abitanti della zona di borgo Pieve, che a più riprese in passato hanno segnalato gli scompensi che derivano dall’alta concentrazione di esercizi di questo tipo, vere e proprie calamite per gli extracomunitari. Dei phone center come uno dei primi problemi in materia di ordine pubblico si era parlato anche in occasione di un vertice sulla sicurezza tenutosi lo scorso anno in questo periodo in municipio, dov’erano presenti rappresentanti delle forze dell’ordine a livello provinciale. Lo stesso sindaco Maria Gomierato ne aveva parlato in questi termini: “Creano problemi di convivenza. Soprattutto per le situazioni che si presentano al di fuori dei phone center stessi. Spesso sono associati a negozi di alimentari e bevande e quando chiudono ci si ritrova con marciapiedi lordati e si odono schiamazzi. Bisogna intensificare i controlli. Servono nuove normative che ne limitino il proliferare”. Una normativa nuova in materia ora c’è. Se non pone esplicitamente limitazioni al numero di presenze dei phone center, intanto però delega competenze ai comuni in fatto di rilascio delle autorizzazioni e di controllo della regolarità delle attività esistenti. Prima che entrasse in vigore la legge regionale n.32 del novembre del 2007, il Comune di Castelfranco, come d’altronde tutti gli altri comuni del Veneto, non aveva alcuna titolarità. Ora cambia tutto. A febbraio dello scorso anno, quando c’era stato il meeting sulla sicurezza in cui si era trattata anche la questione dei phone center, il sindaco Maria Gomierato aveva parlato dell’esistenza di una decina di attività di questo tipo in città. Un numero preciso però non era stato riferito, dato che le autorizzazioni erano rilasciate dalla Questura. Secondo le direttive tracciate dalla legge regionale, entro il 19 di febbraio scorso tutti i titolari dei phone center dovevano presentare la documentazione inerente la propria attività. Si sono presentati in quattro (tre in borgo Pieve e uno in viale Italia). Uno di questi tra l’altro fuori termine. Due dovranno apportare delle sostanziali modifiche strutturali, nel senso che dovranno dividere l’attività strettamente connessa al phone center da quelle parallele (come vendita di prodotti di varia natura) che avevano sviluppato all’interno degli stessi locali facendole convivere promiscuamente. Dovranno adeguarsi entro l’anno. Ma siamo solo all’inizio. Il Comune nei giorni scorsi ha incaricato la Questura di eseguire un censimento capillare della attività. Risposte per ora non ne sono ancora arrivate. Non si sa di preciso cosa accadrà dopo: il Comune potrebbe emettere provvedimenti per regolamentare in maniera autonoma la situazione. MC

 



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