Treviso cambia rotta, l'onda verde leghista schiacciata dal Pd
La Lega in città raccoglie solo l'11,5% dei voti, Zaia: "Renzi #noncisonopiùscuse"
| Isabella Loschi |
TREVISO – La roccaforte della Lega, la città di Gentilini, in un anno ha cambiato faccia, colore e amministrazione. Dalla vittoria di Manildo e della sua coalizione di centrosinistra, non più di un anno fa, al clamoroso flop delle europee, la Lega Nord a Treviso ha raccolto l’11,53%, pari a 4300 voti. Peggio del Movimento 5 stelle che ha raggiunto il 16,51% e Forza Italia con il 12,40% dei voti.
L’onda verde si è infranta, schiacciata da un Pd che in città ha raccolto il 46,25% dei voti, il 10% in più del resto della Provincia. Dopo un ventennio leghista il cambio di rotta in città è evidente. Merito del Pd o colpa della Lega, per Luca Zaia la differenza l’hanno fatta le promesse di Matteo Renzi. "Penso che Renzi sia stato votato più per le sue esternazioni ed i suoi proclami". Lo ha detto il presidente della Regione Veneto - "Come vincitore - ha osservato - esce senza dubbio la sinistra che gode della luna di miele del presidente del Consiglio. Ma 'natura non facit saltus', Renzi dovrà confermare queste aspettative ai cittadini ai quali sono state fatte le promesse. Si sono dati gli 80 euro in busta paga che non hanno copertura - ha aggiunto Zaia - e si sta già chiedendo di tagliare la sanità e le spese dei Comuni per poter finanziare queste operazioni elettorali". Comunque, ha concluso Zaia, "chapeau al risultato del Pd. Ora per Renzi vorrei coniare il nuovo hashtag '#noncisonopiuscuse'".
“Con questo presidente questa coalizione regge". Fa riferimento a se stesso Luca Zaia per rispondere a quali potrebbero essere le ricadute del risultato elettorale europeo sulla tenuta del governo di centrodestra della Regione. "Tutti quelli che hanno pruriti - aggiunge - aspettino il 2015, la pazienza è la virtù degli intelligenti". Parlando infine delle forze della sua maggioranza che hanno evidenziato maggiori difficoltà nel confronto europeo, Zaia ricorda che "occorre sempre avere rispetto per gli sconfitti, perché tutti hanno possibilità di rifarsi. Anche se il risultato migliore la Lega lo ha ottenuto in Veneto, per lavorare bene occorrono alleati forti ed oppositori forti".