Un cuoco vittoriese per il matrimonio di George Clooney
Riccardo De Prà, chef stellato del Dolada preparerà il banchetto di nozze di George e Amal
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO – Azzardiamo. Ma neanche tanto. Azzardiamo che sarà un “sì in saor” quello che George Clooney, l’attore/quasi ex scapolo più strafigo del Grande Schermo, si appresta a pronunciare a Venezia. Azzardiamo che il suo sarà un “sì” dall’eco planetario, ma dall’intingolo nostrano. Qualcosa tipo un “Yes col tocio”.
Le prove? Le troviamo tra i fornelli e le patate, tra il ponte di Rialto e l’Alpago. A curare il banchetto nuziale di George e Amal, seguito dai tabloid di tutto il pianeta (ma proiettato sul palcoscenico della curiosità mondiale in esclusiva dalla rivista People, che si è aggiudicata/comprata l’esclusiva), sarà infatti un mito-dalla-casseruola-d’argento che (avvertite il profumo e il sapore d’orgoglio?) vive a Vittorio Veneto: Riccardo De Prà.
Lo chef dai lunghi capelli biondi titolare del Dolada (il ristorante che vanta la stella Michelin più antica d’Italia) è infatti la griffe che firmerà i piatti del banchetto nuziale dell’anno hollywoodiano.
Il menu. Il menu del post-cerimonia? (Archiviate quell’espressione delusa)…il menu è top secret. Blindatissimo fin dagli ingredienti (anche se sappiamo per certo che Riccardo De Prà ha appena raccolto delle belle patate alpagote dal suo orto), il menu del matrimonio Clooney-Alamuddin verrà pubblicizzato solo a pranzo avvenuto. Chi si occupa del ricevimento – fa sapere Riccardo De Prà – ha infatti firmato un contratto di riservatezza che lo obbliga a tapparsi la bocca. Soprattutto coi giornalisti. “Figurati – dice lo chef Riccardo - che sabato 27 settembre, appena metterò piede nelle cucine dell’Aman Resort (l’hotel a sette stelle in cui si svolgerà l’evento a cui parteciperanno 150 invitati) dovrò abbandonare persino il mio cellulare. Non mi sarà possibile comunicare con l’esterno senza la severa autorizzazione del caso. E il contratto che ho sottoscritto mi obbligo a non avvalermi della collaborazione di persone assunte dopo la firma”.
Curiosità molto locali. Viene da chiedersi (ce lo siamo chiesti in effetti) com’è che George e Amal siano arrivati a mettere un po’ del loro fascino mediatico nella terraferma (leggi: pietanza-mondovisione) trevigiana/bellunese. Ed ecco spiegato quasi tutto. I due superfighi dei tabloid internazionali - per convolare a nozze con charme - prima hanno scelto l’Italia (mica sono miopi/sprovveduti!), poi Venezia (hanno buon gusto!) e poi un resort che fosse all’altezza del bocconcino-coppia-fashion che rappresentano. E l’opzione è caduta sul’Aman Resort di Venezia: un hotel a sette (ma voi sapevate che ce n’erano tante in circolo?) stelle che si affaccia su uno degli specchi più raffinati del globoterraque: il CanalGrande. Su un palazzo (drizzate le antenne trevigiane) che è da secoli di proprietà dei conti Arrivabene Papadopoli (dai, su! i cognomi illustri vi dicono di sicuro qualcosa, visto che i conti Arrivabene hanno anche casa a Pedeguarda di Cison di Valmareno e un’ex proprietà in quel di Vittorio Veneto).
E comunque, Arrivabene /Papadopoli a parte (non tanto a parte: un paio di discendenti del casato hanno frequentato le elementari Parravicini a Vittorio Veneto negli anni Sessanta), Riccardo De Prà è risultato essere lo chef d’eccellenza dell’Aman Resort. Quindi sarà Riccardo a predisporre, firmare, realizzare il banchetto di George e Amal. Non è una figata? (Lo è. E la domanda è pure retorica, quindi non vale il tentativo di qualsivoglia risposta).
Riccardo De Prà tra i fornelli
Dall’Alpago all’Adriatico selvaggio. Per dovere di cronaca (al di là dell’amicizia e della strepitosa stima che nutro per questo chef) c’è da dire che Riccardo De Prà un posto al sole/cucina nell’evento glamour di un autunno spento se lo merita eccome. A 40 anni giusti giusti, Riccardo ha alle spalle un curriculum da favola (maturato nella cucina del papà Enzo De Prà, ma anche in Giappone, in Francia, in Olanda, in Inghilterra…). Riccardo De Prà ha davvero investito e corroborato un talento innato in un caleidoscopio di esperienze internazionali. E ha affiancato il lavoro/passione per la cucina con la creatività e la fantasia che lo contraddistinguono inventando strumenti (la pentola Argenta) e pietanze (…arduo elencarne una per tutte) fino a diventare un mito dei fornelli. E così oggi (ieri, per chi legge) Riccardo De Prà - mentre va alla scuola Pazienza a prendere il suo primogenito – ci racconta di questa avventura. Ci dice di come ogni giorno, coniugando il lavoro al Dolada di Pois d’Alpago (che è il ristorante stellato di famiglia) prende il treno per Venezia, arriva al Tronchetto dove compra le verdure che non si è portato appresso (la sua “bisaccia” contiene i prodotti dell’Alpago, compresi agnello e funghi…se è il caso), passa a Rialto ad acquistare il pesce fresco e poi si congiunge alla brigata di chef (alcuni sono giapponesi) per predisporre i menu dell’Aman Resort.
Contorno. Ma – chiacchierando – vien fuori che oltre a ingredienti decisamente alpagoti i due sposini di carta patinatissima assaggeranno e offriranno ai patinatissimi ospiti pure qualcosa di toscano (lo sposo pare sia in amicizia con uno chef pisano) e che, insomma, le rose dei piatti fioriranno…
Nel frattempo. Nell’attesa del “sì, lo voglio” (e del sì in saòr, per scherzarci su gastronomicamente), all’Aman Resort è tutto pronto per accogliere i supervip. Tra gli invitati sono attesi Angelina Jolie e Brad Pitt, Matt Damon e Cindy Crawford, Andrea Bocelli e Lana del Rey, che si occuperanno di allietare gli ospiti con le loro canzoni: 150 personaggi da locandina e luci della ribalta. E pure Luca Zaia, qualche sera fa, ha fatto una capatina al resort per controllare che fosse tutto - come si dice in inglese? - ok.