Non di soli infermieri hanno bisogno gli ospedali della Marca
Gravi le carenze nelle Ulss di Treviso. Per la Cgil serve un piano straordinario di assunzioni. Venerdì prossimo sarà mobilitazione anche in provincia
TREVISO - A.A.A.: infermieri (anche in pensione) cercasi. L’Ulss 2 ha emesso un bando. Si dovesse anche reclutare il personale che manca, sono anche altre e non meno gravi le carenze degli ospedali di Marca. Marca Casarin, segretaria della Funzione pubblica della Cgil provinciale di Treviso, annuncia che tra sette giorni, il 13 novembre, sarà mobilitazione in provincia, come nel resto d’Italia. “Zaia lancia l’allarme: dice che il nostro sistema sanitario è stressato. Ma qui siamo andati ben oltre lo stress”.
Il deficit di organico non riguarda solo le figure professionali degli infermieri. A conti fatti – informa Casarin – mancano: centotrenta operatori socio-sanitari, trenta assistenti sanitarie, venticinque tecnici di laboratorio. Senza contare psicologi, psichiatri e medici. Ora il bando per settanta posti, a fronte di un fabbisogno di centocinquanta infermieri. “Bandire un concorso con una pandemia in fase acuta ha dell’incredibile se si pensa che già in estate era possibile sforare il tetto del personale”.
Ed è con queste truppe che si sta rincorrendo il virus a Treviso – lancia l’allarme la Cgil: “Si chiudono reparti per accogliere pazienti Covid. Nel frattempo si dovranno sacrificare gli altri malati e non si erogano i servizi sanitari ai cittadini”. Per i sindacati che stanno organizzando la manifestazione pubblica di venerdì prossimo non ci sono scappatoie: “Occorre costruire un piano straordinario di assunzione dei lavoratori che si occupano di sanità”. In senso largo peraltro, perché bisogna comprendere tutta la filiera, quindi pure le strutture di residenzialità per anziani. Intanto si spera che i numeri dei ricoveri nelle terapie intensive di Treviso non aumentino. E che siano quelli che si conoscono e non altri numeri.