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05 febbraio 2025

Treviso

NUCLEARE, I COMUNI SI DISSOCINO DA ASCOPIAVE

Lo chiede l'ambientalista Andrea Zanoni. Meglio puntare all'energia pulita

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

NUCLEARE, I COMUNI SI DISSOCINO DA ASCOPIAVE

Treviso - Nell’era di Obama che è contrario al nucleare, ha ancora senso che si attivino altre centrali nucleari? Andrea Zanoni, candidato indipendente per l’Italia dei Valori alle Europee, convinto ambientalista e promotore di energia pulita, come lo è, del resto, il partito di Di Pietro, chiede ai 93 Comuni che fanno parte dell’azienda trevigiana Ascopiave di dissociarsi dall’azienda che, secondo Zanoni, sta attivando azioni di promozione dell’energia nucleare. I comuni trevigiani aderenti ad Ascopiave sono 83, gli altri fanno parte delle province di Belluno e Pordenone. Zanoni vorrebbe sapere cosa pensano gli amministratori della corsa al nucleare della società alla quale partecipano.

“I comuni devono dissociarsi dalla deriva nucleare di Ascopiave. Il presidente della trevigiana Ascopiave, Gildo Salton, negli ultimi giorni è intervenuto pubblicamente più volte, confermando l’intenzione di partecipare al consorzio Energylab promosso dalla Federutility, per analizzare problematiche e tecnologie per la realizzazione di una centrale nucleare” afferma il presidente di Paesambiente. Tutto ciò accade proprio quando il presidente Barack Obama ha deciso di non finanziare nuove centrali nucleari, segnando da parte degli Usa l’abbandono dell’atomo, abbandono connesso alle problematiche dello smaltimento delle scorie radioattive ed ai costi elevatissimi per la conduzione post mortem di questi impianti radioattivii.

“Trovo molto grave che il presidente di Ascopiave, azienda della quale fanno parte 93 comuni veneti e friulani, intenda partecipare al progetto del ritorno del nucleare in Italia – ha detto Zanoni - questa è un’energia antieconomica, che lascia ai posteri la gravissima eredità delle scorie radioattive e degli impianti dismessi, con grossi rischi di contaminazione radioattiva dei terreni e delle falde acquifere. Queste centrali nucleari italiane se realizzate entrerebbero in funzione nel 2020, anno nel quale la Germania prevede di chiuderle tutte perché non più economicamente convenienti, un tempismo il nostro impressionante. Credo sia doveroso da parte dei comuni “comproprietari” di Ascopiave, di intervenire quanto prima per fermare e dissociarsi dalla deriva nucleare di questa società, voluta evidentemente per ubbidire agli ordini del governo centrali”.

 



Laura Tuveri

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