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30 dicembre 2024

Treviso

NUCLEARE, NO GRAZIE!

Nasce un comitato per appoggiare il referendum contro l’atomo. Si presenta giovedì 10 ed è aperto ad associazioni e cittadini

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

NUCLEARE, NO GRAZIE!

TREVISO - Nasce il Comitato Trevigiano a favore del referendum, promosso dall'Italia dei Valori, contro il nucleare. Domani, giovedì 10 marzo, ore 20.45, si presenta pubblicamente presso la sala delle associazioni in via Isonzo, 10. Si chiama “Vota sì per fermare il nucleare”. Il mondo dell’associazionismo trevigiano, in pratica, si è riunito per respingere con fermezza la scelta di tornare all’atomo.

Il sodalizio ha carattere nazionale ed è aperto a tutte le organizzazioni e ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all’energia nucleare. Si tratta di un movimento assolutamente unitario e trasversale che ha lo scopo di coinvolgere i cittadini nel respingere per la seconda la scelta nucleare. Mira, inoltre, a incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il risparmio energetico.

Tra i firmatari, che a livello nazionale hanno costituito il fronte referendario, guidato dal mondo dell’associazionismo ci sono Acli - dipartimento Pace e Stili di vita, Aiab, Alternativa, Amici della Terra, Arci, Arci Servizio Civile, A Sud, Auser, Comitato Si alle rinnovabili no al Nucleare, Costituente Ecologista, Ecologisti democratici, Eurosolar Italia, Fare Verde, Focsiv-Volontari nel mondo, Forum Ambientalista, Fiom, Greenpeace, L’altro Quotidiano, Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino, Pro Natura, Rete della Conoscenza (Uds-Link), Rigas, Rivista Confronti, Slow Food, Terra! Onlus, Vas, Wwf.

A livello locale hanno già aderito Legambiente, ItaliaNostra, Ya Basta!, Wwf Arci, associazione Decrescita Sostenibile, Comitato trevigiano Sì alle rinnovabili, No al nucleare, Circolo Culturale Cavaso Pedemontana, Un’Altra Treviso. Hanno inoltre dato la propria adesione Laura Puppato, consigliere regionale del Pd e i consiglieri provinciali Stefano Dall’Agata, Luca De Marco, Marco Scolese, Donata Demattè, Marlene Rossetto. Secondo il comitato l’energia nucleare è “inutile, rischiosa e controproducente”.

Sono questi i principi che ispirano la filosofia del Comitato “Vota sì per fermare il nucleare” che opererà per promuovere capillarmente sul territorio il diritto di partecipazione democratica a questa scelta del Paese. Il comitato ritiene, infatti, che il nucleare non serva all’Italia, in considerazione del fatto che il Paese ha una potenza elettrica installata di più di 100 mila megawatt, mentre il picco di consumi oggi non supera i 57 mila megawatt. Inoltre, sostiene, il nucleare non ridurrebbe neanche la dipendenza energetica dall’estero, perché l’Italia sarebbe costretta a importare l’uranio, oltre alla tecnologia e ai brevetti.

La scelta dell’atomo – spiegano gli attivisti - continua, poi, ad essere rischiosa visto che anche per i reattori di terza generazione EPR in costruzione sono emersi, infatti, gravi problemi di sicurezza, come hanno denunciato, a novembre 2009, le Agenzie di Sicurezza di Francia, Regno Unito e Finlandia. Senza considerare che ancora non è stato risolto il problema di dove depositare in modo sicuro e definitivo le scorie”. Una considerazione la vogliono fare anche rispetto ai costi.

L’energia nucleare è costosa e controproducente per le tasche dei cittadini e per l’economia del Paese. Per tornare all’atomo, infatti, bisognerebbe ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali, quindi alle tasse e alle bollette pagate dai cittadini. Tutte risorse importanti, sottratte ai finanziamenti per la ricerca, per l’innovazione tecnologica, alla diffusione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, quindi a investimenti più moderni e incisivi da un punto di vista ambientale e occupazionale”.

Per il comitato, fatte queste considerazioni, non vi sarebbe bisogno di nuova energia nucleare, ma semplicemente di incentivare la crescita delle fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili: solo con la nascita di una vera e propria rivoluzione energetica, capace di contrastare i cambiamenti climatici, di innovare processi e prodotti sarà infatti possibile dare risposte concrete alla crisi economica. Le adesioni al Comitato “Vota sì per fermare il nucleare” sono aperte a cittadini, associazioni e organizzazioni che intendono aderire. Per saperne di più l’appuntamento è per domani sera.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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