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01 gennaio 2025

Vittorio Veneto

41 piccoli ospiti, figli di un delirio radioattivo

Sono tornati i bambini di Cernobyl

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

41 piccoli ospiti, figli di un delirio radioattivo

VITTORIO VENETO - Sono trascorsi 27 anni, e ancora c'è chi respira, mangia e subisce l'inquinamento radioattivo causato dallo scoppio della centrale di Cernobyl. Il più grande incidente nucleare della storia continua a mietere vittime. E a farne le conseguenze sono (anche) i bambini che, nell'aprile dell'86, non erano nemmeno nati. Quei bambini che ora stanno crescendo su un terreno contaminato. I bambini di Cernobyl.

 

"Non sono malati, ma sono a rischio", spiega il Gruppo Cernobyl di Vittorio Veneto che, dal 1998, ogni anno ospita gruppi di ragazzi in zona. Un mese di aria pura, di cibo sano. Di frutta, verdura, farine piantate e coltivate lontano da reattori e nubi radioattive. Un po' iodio. Compagnia. E' questo ciò che serve a questi bambini. E che viene loro dato, con gioia. "Questo mese - spiega l'associazione vittoriese che si occupa dei piccoli - ospitiamo un gruppo di 16 ragazzini, di età compresa tra i 9 e i 14 anni, che arrivano in Italia con due accompagnatori. Si fermano a Sonego, nella canonica. Mentre altri 10 vengono ospitati dalle famiglie".

 

Per loro, il Gruppo vittoriese organizza escursioni, passeggiate, un pranzo alla Piana degli Alpini che ormai è tradizione, una visita al mare. Una volta a settimana, i ragazzi vanno in piscina, e ricevono lezioni di italiano da due insegnanti. "Sono contenti, felici, questo è l'importante - spiega il gruppo Cernobyl Vittorio Veneto - e tutto ciò è stato possibile anche grazie al vicesindaco di Fregona Laura Buso, che ogni anno si impegna nel progetto, e alle famiglie che ci danno una mano. Ma vorremmo fare di più: le risorse sono sempre limitate, mentre i bambini che hanno bisogno di aiuto proliferano".

 

La pensa allo stesso modo Marina Lavina, del gruppo Cernobyl di Colle Umberto, che quest'anno ha fatto arrivare in zona altri 15 bambini. "Hanno 7, 8 anni e vengono ospitati da famiglie di Conegliano, Scomigo, San Vendemiano - spiega Lavina - Stanno qui un mese e frequentano il Grest di Colle Umberto, e per questo ci teniamo a ringraziare animatori e parrocchia". "Noi, come gruppo, ci impegnano ogni anno a trovare persone disponibili a dare un tetto, qualche pasto, e tanta compagnia a questi bambini. Inoltre - conclude Lavina - organizziamo varie gite, come quella a Plavilandia a Falzè di Piave o alle orzaie".

 

Questo mese, tra Fregona e Conegliano, ci sono 41 bambini, uguali a tutti gli altri ma che, per la salute, devono lottare. La sicurezza di star bene gli è stata tolta, prima che venissero al mondo, il 26 aprile del 1986.

 



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Stefania De Bastiani

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