ZANONI, GIA’ AL LAVORO IN EUROPA
Il neo eurodeputato IdV porta all’attenzione del parlamento europeo il nucleare e la necessità di tutelare degli uccelli protetti
| Laura Tuveri |
TREVISO - Si è insidiato a Strasburgo solo lunedì scorso, 12 settembre, Andrea Zanoni, ed è già al lavoro con diverse battaglie da sottoporre al parlamento europeo. In primis il neo eurodeputato trevigiano, esponete di IdV e presidente di Paeseambiente, ha chiesto una consultazione popolare in tutti i 27 Paesi membri per decidere sul futuro del nucleare in Europa perchè siano i 500 milioni di cittadini europei, com’è di recente accaduto in Italia, a dire no al nucleare.
L’indomani dell'incidente nell'impianto di Marcoule, nel sud della Francia, in Europa si torna a parlare di nucleare e sicurezza. “I cittadini europei hanno il sacrosanto diritto di scegliere sul loro futuro e su quello dei propri figli e anche se non contemplato dai trattato dell'Unione, un referendum sarebbe l'unico strumento per vedere realmente cosa ne pensano gli europei del nucleare” afferma l'eurodeputato.
Zanoni ricorda anche gli impianti di Krsko in Slovenia e di St. Alban in Francia, a meno di 200 km dall'Italia e che dopo il disastro di Fukushima l'Ue ha lanciato degli stress test per vagliare la sicurezza delle sue 143 centrali. L'impianto di Marcoulenon è tra queste non essendo una centrale, ma occupandosi solo di gestione di rifiuti radioattivi.
“Giocare con i termini non giova a nessuno. Centrale o centro di stoccaggio il risultato non cambia: in gioco c'è la salute di tutti i 500 milioni di cittadini europei. In Italia, grazie all'impegno di Italia dei Valori, i cittadini hanno avuto la possibilità di dire no al nucleare ma purtroppo questo non basta. Gli effetti di un eventuale incidente nucleare non si fermano ai confini geografici, per questo l'Europa deve avere una posizione comune”.
Altro tema caro a Zanoni, oltre alla tutela di salute e ambiente, sono gli animali. Come presidente della sezione veneta di Lac, Lega abolizione caccia, Zanoni si era già speso contro la delibera illegale “ammazza fringuelli” della giunta Zaia. Ora si batterà anche in Europa. La IV Commissione del Consiglio regionale del Veneto ha, infatti, espresso a maggioranza parere favorevole alla delibera della Giunta Zaia che stabilisce, per la stagione venatoria 2011-2012, le specie di volatili cacciabili in deroga ai divieti dell'Unione Europea.
La delibera consentirà un carniere totale complessivo di più di 500 mila uccelli abbattibili, tra i quali: 25 capi per cacciatore giornaliero, 100 nella stagione e 124.200 a livello regionale per lo Storno. Uguale il limite fissato per il Fringuello ma con capi massimi abbattibili in regione 235.700; 30 capi per stagione per cacciatore e 29.300 in tutta la regione per la Peppola; uguale limite per il Frosone ma 9.800 in tutta la regione, 50 capi per stagione e 16.000 a livello regionale per la Pispola e infine 50 capi individuali per stagione e 111.400 complessivi per il Prispolone.
Zanoni annuncia che se Zaia approverà la delibera porterà questo nuovo caso all’attenzione della Commissione per di denunciare l’ennesima violazione della Direttiva comunitaria “Uccelli”.
“Nonostante la sentenza dell’11 novembre 2010 della Corte di Giustizia Europea che ci ha condannati proprio perché la regione Veneto consente la caccia illegale agli uccelli protetti - ha dichiarato l’europarlamentare dell’Idv – Zaia continua a legiferare in totale sfregio delle norme comunitarie. Il nostro governatore dimostra di voler assecondare le istanze di una minoranza come quella dei cacciatori a danno di centinaia di migliaia di uccelli protetti e di tutti i cittadini che dovranno pagare di tasca loro le salate sanzioni dell’Unione Europea”.