La nuova frontiera? Le masturbazioni al cellulare
Molti dopo il Covid non vanno più a letto ma si buttano nelle piattaforme social. Per il sessuologo Oscar Miotti: "Tutto ciò che si fa a livello sessuale ci cambia profondamente"
Treviso - Si fa sesso e abbastanza. Ma da casa, a distanza. E' quanto rilevano inchieste recenti sulla vita sessuale dei giovani dopo l'ondata Covid. Attivi sessualmente sì, ma in chat. E non soltanto i giovani. E già si parla di tendenza dalle proporzioni probabilmente sottostimate. Oscar Miotti è uno psicologo e psicoterapeuta di Castelfranco veneto ma molto conosciuto e apprezzato anche oltre Marca. Consigliere dell'Ordine degli psicologi Veneto, è sessuologo.
Recenti statistiche rilevano che un ragazzo si tre in Italia fa solo sesso virtuale: è davvero così?
Potrebbe non essere un dato sottostimato e nascondere una dimensione che non è ancora emersa. I ragazzi sempre di più si conoscono sulle piattaforme all'interno delle quali stabiliscono delle conoscenze che preludono allo scambio di foto nude, il cosiddetto sex testing. La prima conseguenza è che il telefono - mezzo di comunicazione - diventa il fine. E la relazione, prima vissuta di persona ora si consuma per via virtuale; il cellulare diventa un feticcio, cioè un sostituto dell'oggetto d'amore: di fronte alla foto della persona che hai contattato e che il telefono ti restituisce, si possono sperimentare fantasie e attuare la masturbazione.
Cosa induce a questo comportamento: incapacità relazionali, paura di contrarre malattie, inclinazione ai rapporti usa e getta?
Tra le ragioni della messa in atto di rapporti sessuali virtuali vi è sicuramente la paura di incontrare l'altro reale che può rifiutarti oppure accettarti. C'entra anche la paura della non accettazione? Nell'incontro virtuale c'è la possibilità di mostrare un lato di sé che non sempre corrisponde alla vera realtà; dell'incontro virtuale io posso dare un'immagine di me più positiva di quello che è in realtà. Molto spesso quando le persone decidono di incontrarsi vi è una delusione rispetto a quello che ci si aspettava, a quello che l'altro aveva raccontato di sé. Questo significa che non si può prescindere dall' incontro reale all'interno del quale le persone in pochi secondi comprendono se l'altro è una persona gradevole oppure no. Come diceva Freud il nostro io è prima di tutto un neo corporeo e quindi per conoscere l'altro ho bisogno di incontrare anche il corpo dell'altro, sentirne gli odori, i profumi, vedere come si muove vedere la sua postura. Nel virtuale posso mitigare la parte di rifiuto in quanto preventivamente posso rendermi conto se l'altro mi considera oppure no.
Si dice che attraverso gli incontri sui social siano occasione anche per "sperimentare" rapporti omosessuali.
E' vero, si possono provare anche avventure sessuali che non sono in linea con il proprio orientamento sessuale. Questo avviene allo scopo di vedere cosa succede e molto spesso è legato a curiosità. Però attenzione: tutto ciò che capita a livello sessuale poi ha capacità di influenzare lo psichismo delle persone. Se è vero che talvolta io posso "slatentizzare" un'omosessualità latente, altre volte mettere in atto comportamenti omosessuali determina una confusione dell'orientamento sessuale che può stabilire una condotta bisessuale o comportamenti che alternano l'eterosessualità e l'omosessualità.
Che cosa consiglia il sessuologo?
Il suggerimento che mi sento di dare è di tenere presente che non tutte le sperimentazioni sono utili e che tutto ciò che io faccio a livello sessuale può avere il potere di cambiare profondamente il mio psichismo. In taluni casi gli incontri omosessuali hanno la funzione di "riparare" situazioni relazionali difficili: per esempio un ragazzo che ha una relazione difficile con il padre potrebbe cercare un altro adulto con il quale relazionarsi. In questo caso non si parla di omosessualità ma di pseudo omosessualità dove non è in gioco l'orientamento sessuale; vi sono piuttosto dei meccanismi di difesa che entrano in gioco e che determinano la relazione.
In questo esercizio virtuale della sessualità, quanto ha inciso la recente pandemia, l'isolamento e la distanza forzata?
Durante la pandemia abbiamo assistito in pochi giorni a un aumento esponenziale dell'uso di pornografia da internet. "YouPorn" stesso aveva fornito dati sugli accessi con percentuali vertiginose. Anche gli incontri online, favoriti dalle restrizioni imposte dalle autorità, sono aumentati durante il Covid e in molti casi si sono mantenuti oltre il periodo della restrizione. Il periodo della pandemia ha creato in molte situazioni un trauma collettivo dove le persone hanno sperimentato un vero e proprio trauma della solitudine. Uomini e donne sono animali sociali e la pandemia ha imposto una solitudine forzata ancora più pesante per chi era già da solo, con conseguenze che non sono ancora del tutto chiare. Sicuramente vi è una voglia di rimuovere quel momento ma le ferite determinate dalla solitudine devono essere rielaborate.
Quanto pericolose sono, alla fin fine, le relazioni stabilite nella piattaforma?
Il pericolo è rappresentato da una sorta di dipendenza da piattaforma dove, con una certa frequenza, si vanno a conoscere persone nuove. Questo comportamento di "adescamento" sulle piattaforme può continuare anche quando si hanno relazioni stabile come forma di addiction. Permane cioè il piacere di adescamento on-line per sperimentare la propria capacità di attrazione e conquista. Questo tipo di comportamenti hanno bisogno di un trattamento specifico come per altre dipendenze. Non è infatti l'incontro in sé ad essere un problema ma le emozioni w l'attivazione che genera l'aspettativa dell'incontro: c'è una fame di emozioni forti.
Il sesso virtuale riguarda anche gli adulti?
Il sesso virtuale è più facile per i ragazzi perché sono maggiormente capaci di utilizzare i mezzi elettronici. Ma moltissimi adulti si avventurano nelle piattaforme a volte commettendo degli errori: ci sono degli adulti che scambiano foto di nudi sui social per poi essere ricattati con la minaccia didiffondere in rete il materiale (che spesso viene pagato). Molti adulti che, con l'avanzare dell'età, non riescono ad avere successo negli incontri reali ricorrono all'incontro virtuale. Talvolta però l'incontro reale si rivela discriminante per il proseguimento della relazione che molto spesso non ha seguito.