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19 ottobre 2024

Treviso

IL NUOVO "CANOVA" PRENDERA' IL VOLO SOPRA LA TANGENZIALE

Metà dei decolli previsti verso Treviso, l'altra verso Quinto

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

IL NUOVO

TREVISO – Tra qualche mese gli aerei in decollo dalla pista del “Canova” potrebbero sorvolare non solo le teste degli abitanti di Quinto, come accaduto sino ad oggi, ma pure quelle dei cittadini di Treviso. Nel master plan da 130 milioni messo a punto da Save per portare lo scalo nel 2030 a quota 4,3 milioni di passeggeri l'anno, infatti, sono state inserite due nuove rotte disegnate da Iata, l'associazione internazionale delle compagnie aeree.

“La procedura di decollo dalla testata 07 (rivolta verso la città, ndr) prevede il sorvolo di un corridoio libero tra l'abitato di Treviso e quello di Frescada ed è contenuta entro la tangenziale – si legge nel documento presentato da Enac al ministero dell'Ambiente per la Via – quella dalla testata 25 (verso Quinto, ndr) contempla una virata molto stretta per evitare l'abitato di Quinto sorvolando le aree verdi e la zona industriale”. Il capitolo degli atterraggi, invece, continuerà a riguardare solo il versante di Quinto.

Entrambe le novità, però, dovranno essere valutate dalle commissione aeroportuale. Anche se le prove generali sono già state fatte. “La rotta verso Treviso è già stata percorsa quando c'era forte vento – ha rivelato l'ad di Save, Paolo Simioni, a margine della presentazione pubblica del master plan organizzata ieri al Bhr – registriamo che quasi nessuno se n'è accorto: vuol dire che l'impatto non è così grande come qualcuno aveva paventato”.

Le nuove rotte di decollo sono state pensate per “diluire” l'impatto dell'inquinamento e del rumore su chi vive sotto lo scalo: nel 2020 il 55% degli aerei dovrebbe prendere il volo verso Quinto e il 45% verso Treviso. La politica dell'”un po' per ciascuno”, però, non piace affatto a Paolo Pierobon, capo ufficio Ambiente di Ca' Sugana, ieri seduto in mezzo a una ventina di persone che hanno seguito la presentazione. “Non ha senso parlare di diluizione dell'inquinamento – ha detto – servono, invece, delle compensazioni”.

A riguardo, però, il programma non è ancora chiaro. Anche se il master plan mette in conto altre mitigazioni. Quali? La tassativa chiusura dello scalo dalle 23 alle 6, tanto che in questa fascia anche agli aerei in ritardo sarà impedito di atterrare, e la bonifica acustica degli edifici, con la massima priorità per via Nogarè e la materna “San Giorgio” di via Contea a Quinto. Oltre alla costruzione, tra il 2015 e il 2020, di una rotatoria d'accesso sulla Noalese.

In più, anche se l'opera non è stata inserita nel piano, si sta pensando anche alla realizzazione di un collegamento ferroviario interno allo scalo. Andando per ordine, comunque, ora Save attende solo il via libera del ministero. “Difficile prevedere i tempi, visto che la norma dice 6 mesi ma la prassi arriva anche a 4 anni – conclude Simioni – speriamo il prima possibile”.

Rotta di decollo da testata 07 (verso Treviso)

Rotta di decollo da testata 25 (verso Quinto)

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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