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06 febbraio 2025

Oderzo Motta

Oderzo, ecco "L'Alternativa", il secondo disco di Paolo Rago

Il cantautore ha pubblicato oggi, nel giorno del 50° compleanno, la sua nuova fatica discografica: "È la storia di una seconda possibilità"

| Redazione OT |

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la copertina

Paolo Rago (foto serenagenovese.com)

 

ODERZO - Oggi, venerdì, ha pubblicato sulle principali piattaforme (Spotify e iTunes) il suo secondo disco, “L’alternativa”, nato dopo una lunga gestazione. Si tratta di una data scelta non a caso perché quel giorno Paolo “Rago” Ragonesi, compie 50 anni.

Cantautore fin dall'adolescenza, una decina d'anni fa aveva dato alle stampe e presentato il suo primo lavoro,Mondo Tondo, che in questi anni ha portato in giro per locali e feste da solo o con i suoi musicisti.

Al disco hanno lavorato musicisti che hanno condiviso con lui un lungo pezzo di strada. Suonano Gianluca Rosso, Andrea De Pellegrin, Denis Giacomazzi, Francesco De Tuoni e Sergio Bonitti. Quest’ultimo collabora con Paolo Rago ormai da più di vent’anni, tra cover band, e varie esperienza musicali, arrangiando diversi pezzi del primo album è praticamente tutto l’ultimo lavoro. Hanno collaborato nel tempo anche Diego Feltrin, Carlo Pontorno e Michele Bonivento.

E con il fratello Roberto ha diverse volte condiviso la scrittura dei testi. In un’occasione ha scritto anche insieme all’amico Alessandro Biasotto.

Tutti i brani sono stati mixati a Villorba da Alessandro Rorato, in arte Dodo anch’egli dapprima batterista e oggi musicista elettronico.
Il disco presenta 9 tracce, tutte scritte quasi di getto, tutte autobiografiche e che raccontano ognuna uno spaccato di vita del cantautore. In alcuni casi, anche della sua Oderzo.

Perché “L’alternativa”? Di cosa parla il disco?
«L’Alternativa è la nostra seconda possibilità, è la speranza che aiuta a sopravvivere, è il sogno che si aspetta ad occhi aperti è che migliora la nostra esistenza. E’ quello per cui vale la pena provarci».

Quanto è stata lunga la gestione di questo lavoro?
«È stata lunga quanto è stato necessario a chi vive la musica come contorno della sua vita, tra famiglia, lavoro, amicizie e tutto quello che ci presenta la nostra esistenza. Sei anni di lavoro, con periodi lunghi di inattività, periodi di scarsa produttività, di crisi “esistenziali musicali” che farciscono la vita dei “musicisti per passione”, come li chiamo io».

Cosa troverà l’ascoltatore?
«Tanta voglia di suonare e di parlare. La voglia di stupire con canzoni di vari stili e provenienze. Troverà soprattutto tanta musica, tante chitarre e tanto amore per quest’arte così stupenda, ossia la musica».

In un brano il pianoforte lo suona tua mamma… perché?
«Il brano Stella l’ho scritto per lei, con la quale ancora oggi bevo il caffè ogni mattina. È sempre stata la mia più grande sostenitrice in questa attività’. Tempo fa aveva espresso il desiderio di poter ascoltare “qui” la canzone che avrei scritto per lei, e così ho fatto...Ho rubato una registrazione mentre si divertiva a strimpellare un riff del pezzo a lei dedicato, ma che non avrebbe mai accettato di registrare seriamente. Ora, grazie alla musica, la sua musica e la sua voce saranno eterne..almeno nel mio cuore».

In questo momento così difficile, la musica conta ancora?
«Conta ancora e si dimostra determinante. E’ stata la salvezza nel periodo del lockdown, è stata la luce durante la ripresa, è di conforto ora che tutto si sta di nuovo complicando. La musica conta sempre, la musica conforta sempre».
 

 


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