Operazione Deejay, cinque condanne per riciclaggio di auto di lusso
La sentenza è arrivata dopo un'indagine che ha smantellato un'organizzazione internazionale dedita al riciclaggio di auto rubate destinate a paesi esteri
Foto d'archivio
TREVISO - Riciclaggio di auto di lusso: nell'ambito dell'operazione "DeeJay", conclusasi con la sentenza pronunciata ieri a Treviso, cinque membri di una banda accusata di riciclaggio di auto di lusso sono stati condannati a 24 anni complessivi di reclusione. L'inchiesta, avviata dalla Polizia Stradale di Treviso nel 2014, ha portato alla luce un'organizzazione internazionale che operava nel riciclaggio di veicoli rubati od ottenuti illecitamente, destinati principalmente a paesi esteri come Svizzera, Germania, Ungheria ed Estonia.
L'operazione "DeeJay" è stata caratterizzata da sette mesi di indagini, durante i quali sono stati effettuati sei arresti, dodici denunce a piede libero e numerose perquisizioni. È stato inoltre recuperato un ammontare superiore al milione di euro legato al riciclaggio di ventidue veicoli.
La tecnica utilizzata dall'organizzazione era piuttosto semplice ma efficace: auto rubate o acquisite illegalmente venivano "ripulite" attraverso la pratica della radiazione per esportazione, consentendo la nuova immatricolazione del veicolo all'estero. Questo processo comportava la cancellazione dal Pra dell'auto, il ritiro delle targhe italiane e il rilascio di un nuovo libretto di circolazione e nuove targhe per la rivendita sul mercato estero.
Nonostante la condanna dei cinque membri della banda, un individuo coinvolto nell'inchiesta è stato assolto con la formula dubitativa.