Opere pubbliche, la Polis-teca divide
Botteon: «Togliere la biblioteca a Ceneda è ferire Ceneda»
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Nel 2016 è previsto il primo stralcio della Polis-teca, opera che in totale costerà 4,5 milioni di euro e darà nuova vita all’edificio che un tempo ospitava la scuola media Cosmo. Sarà, come ha spiegato ieri sera, martedì, in aula il vice sindaco Alessandro Turchetto una «struttura polifunzionale»: verrà riattivata la palestra già presente, al piano terra ci sarà un’emeroteca e una sala con 100 posti a sedere, al primo spazi bibliotecari e al secondo aule studio e il trasferimento del Fab-lab che oggi si trova nel palazzo delle poste. E’ – come hanno evidenziato in aula i consiglieri Adriano Botteon e Marco Dus (Pd) – il nuovo concetto di biblioteca che tanto funziona nei paesi del nord Europa. Ma è sulla sua collocazione che si sono manifestati dei dubbi.
«Ritengo un errore grave spostare la biblioteca dall’attuale sede all’ex Cosmo: il posto in cui si trova ora è invidiabile – ha sostenuto in aula il consigliere Alessandro De Bastiani (Pd) -. Quel finanziamento da 4,5 milioni di euro è giusto impegnarlo lì? Ceneda è forse periferia di Vittorio Veneto? A me non pare (riferendosi al fatto che sia stata scelta l’ex Cosmo perché centrale ndr). Spazi nuovi a 100 metri ci sono: c’è la rotonda di villa Papadopoli. Impegnare quella cifra a Ceneda – ha poi aggiunto il consigliere – sarebbe più proficuo rispetto a impegnarla su una struttura banale del centro. Spero – ha quindi concluso – che la decisione possa essere riconsiderata magari confrontandoci con i cittadini e gli utenti della biblioteca. Senza contare che collocandola a Ceneda si rafforzerebbe il polo culturale qui presente».
«Dove si trova ora la biblioteca è un posto bello però dal punto di vista dei servizi che la biblioteca dovrebbe avere questo luogo non è adeguato – ha evidenziato Adriano Botteon -. Vero è anche che togliere la biblioteca a Ceneda è ferire Ceneda».
A sostegno di una collocazione della Polis-teca all’ex Cosmo il consigliere Graziano Carnelos che nel suo intervento – in cui ha affermato anche: «La biblioteca di Ceneda è la nostra Sorbona e lì rimarrà» per poi paragonare Serravalle a Montmartre per la sua vivacità e il centro al Beaubourg grazie alla futura Polis-teca – non ha nascosto che «sarebbe bello recuperare la villa, ma ci vorrebbero almeno 6/7 milioni di euro», somma che il comune non ha. «Speravo – ha dichiarato Marco Dus rivolto a De Bastiani – in una simile difesa anche di altri spazi, come la piccola biblioteca di San Giacomo di Veglia».
Critica l’opposizione che ha votato contro. «La Polis-teca – il punto di vista del consigliere Matteo Saracino (Partecipare Vittorio) – è un misto mare, ma è soprattutto come ha detto Carnelos un sogno (non è interamente finanziata e 2,8 milioni di euro si prospetta possano arrivare con finanziamenti statali, il resto a carico del comune ndr) e noi abbiamo bisogno di progetti concreti». Il consigliere Gianantonio Da Re (Lega Nord) ha invece proposto l’utilizzo del palazzo delle poste: «E’ vuoto ed è consono e la ex Cosmo era stata dichiarata inagibile».
Rassicurazioni sulla biblioteca di Ceneda sono arrivate dal vice sindaco Turchetto: «Non chiuderà né sarà svuotata», annunciando che qui verrà collocato un centro studi sulla figura di Lorenzo Da Ponte.