CASTELFRANCO - Da oggi Salvarosa ha uno strumento in più per la sicurezza dei suoi abitanti. Una nuova telecamera di videosorveglianza è stata installata nei pressi della rotonda davanti alla chiesa della frazione. Si tratta di un punto centrale del traffico cittadino, in quanto confluiscono tre strade molto trafficate: via dei Carpani, via Montebelluna di Salvarosa e via Cristoforo Colombo.

Il sindaco Stefano Marcon l’aveva promesso in campagna elettorale: il sistema di videosorveglianza comunale sarebbe stato gradualmente implementato al fine di garantire la copertura di tutto il territorio. L’impianto di Salvarosa va dunque ad aggiungersi alle oltre 80 telecamere già presenti in città, a cui saranno sommate anche quelle in “piazzetta rossa” e davanti all’entrata vecchia dell’ospedale, ora sede dell’istituto Maffioli.

Viva la soddisfazione di Michael Didonè, consigliere comunale originario di Salvarosa: «Sono molto contento che sia stato raggiunto un obiettivo a cui tenevo particolarmente e che era molto sentito anche dalla frazione. Si tratta di un ulteriore presidio del territorio che aumenta la sicurezza dei cittadini».

Il consigliere ricorda l’iter dell’installazione: «Il punto dove posizionare la telecamera era stato individuato dalle forze dell’ordine, quale importante snodo viario. L’installazione ha richiesto un po’ di tempo per un problema tecnico, ossia riuscire a portare la fibra ottica fino al centro della frazione. Infatti la videosorveglianza cittadina, che funziona a circuito chiuso, si basa sulla connessione veloce per garantire immagini in alta qualità».

La speranza è che il nuovo occhio di controllo possa scoraggiare e limitare certi comportamenti illeciti, oltre che a individuarne i colpevoli, specialmente legati alla microcriminalità o al semplice vandalismo, come accaduto durante la festa di Halloween qualche anno fa. «La telecamera è sicuramente un valore aggiunto in favore delle forze dell’ordine. Ora che la fibra ottica è arrivata a Salvarosa, per il futuro si può pensare a un potenziamento della rete» conclude Didonè.