Il parcheggio del centro prelievi di Montebelluna nuovamente nella bufera
Nuove critiche per le condizioni in cui versa lo spazio pubblico che a ogni pioggia diventa un acquitrino
MONTEBELLUNA – Malgrado un'interrogazione presentata all'Assessore regionale alla sanità nel 2022 e i fondi PNRR ottenuti di recente per intervenire su Villa Pullin, il parcheggio a servizio del centro prelievi continua a essere un acquitrino ogni volta che piove. Una situazione che non mina solo il decoro del luogo pubblico ma soprattutto la sicurezza di chi si reca a Villa Pullin per i prelievi del sangue: un’utenza che conta molti anziani costretti a dispetto dell’età e di possibili difficoltà motorie a fare lo slalom tra buche e pozzanghere, con il rischio di cadere e infortunarsi. «Al di là delle risorse ottenute attraverso il programma voluto dall'Unione europea e grazie al lavoro di un ufficio appositamente dedicato, giorno dopo giorno si palesa l’insufficienza dell’Amministrazione nell’affrontare e risolvere questioni arcinote, centrali nella vita delle persone»: commentano Alberto Tessariol e Francesco Marchesin.
I due esponenti liberaldemocratici montebellunesi solo poche settimane fa avevano richiamato l’attenzione sul progetto della rotatoria di via Groppa, fermo da anni e in attesa di finanziamento: «Le situazioni sono diverse ma con un denominatore comune: laddove vi è una complessità data ad esempio dal rapporto con altri enti (la Regione nel caso della Groppa, la Soprintendenza in quello del parcheggio di Villa Pullin) non c’è verso, l’Amministrazione non riesce a fare un passo in avanti». La situazione è tale per cui a ogni pioggia fioccano proteste e lamentele da parte dei cittadini e oramai gli articoli sui media locali non si contano più visto il protrarsi del disagio per gli utenti.
«Se, come noto, i parcheggi adiacenti la Villa hanno un vincolo di tutela, va fatto lo sforzo di portare intorno a un tavolo Soprintendenza e ULSS 2 per trovare la soluzione alternativa all’asfaltatura, che esiste - aggiungono Tessariol e Marchesin -. Anziché bearsi di ogni stanziamento a cui si è acceduto (alcuni a fondo perduto, altri da restituire con pagamento di interessi), rispetto ai quali molto ci sarebbe da discutere laddove utilizzati per nuove edificazioni - se davvero necessarie e visti i dati impressionanti sul consumo di suolo del nostro territorio, servirebbe un lavoro competente e tenace su tutta una serie di fronti dimenticati, importanti nel quotidiano dei cittadini». Alberto Tessariol e Francesco Marchesin concludono con una nota pungente rivolta al mondo della politica locale. «L’autunno ha visto i partiti politici e i loro esponenti impegnati per il rinnovo del Consiglio Provinciale, piccola prova generale e riscaldamento dei motori in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. Non vorremmo che qualcuno a Montebelluna avesse già la testa altrove…».
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