Pareggio alle amministrative: Moz fa ricorso al Tar
La scheda contestata, poi ritenuta valida, sotto l'occhio del giudice
REVINE LAGO - Una scheda contestata, poi ritenuta valida. Un pareggio assoluto, e il conseguente ballottaggio (nonostante il comune avesse meno di 2.300 abitanti). A elezioni concluse, il ricorso al Tar. I risultati delle ultime amministrative, a Revine Lago, sono stati sorprendenti. E la perfetta parità (613 voti a Moz, 613 a Coan) ha portato il piccolo comune al ballottaggio che, l'8 giugno, ha decretato la vittoria di Michela Coan.
Ma, quella scheda contestata, e poi ritenuta valida, era proprio un voto in favore del neosindaco Coan. Se fosse stata annullata - e fino all'ultimo avrebbe potuto esserlo - il sindaco di Revine Lago ora sarebbe Canido Moz, l'altro candidato (in foto). Quella scheda, oltre ad avere una croce sul nome della Coan, aveva un altro segno. Un segno indefinito che non contestava il voto ma che lo rendeva riconoscibile. E che è diventato oggetto di discussione al seggio.
La scheda contestata e decisiva per le sorti della cittadina, ora, a elezioni concluse e giunta fatta, è finita in tribunale: a portarcela, a nome del candidato Candido Moz, gli avvocati Gianluigi Florian e Stefano Trubian che, con un ricorso al Tar, hanno contestato l'esito della votazione. Sarà il giudice a valutare la decisione presa nel seggio lo scorso 25 maggio. Scelta che ha cambiato il futuro amministrativo di Revine Lago. Futuro sul quale ora il canditato escluso chiede chiarezza, sul piano giuridico. Non per protesta, ma per dovere nei confronti dei suoi 613 elettori.