Park Vittoria a Treviso: "Parcheggi fuori terra e di interscambio le soluzioni alternative"
Le proposte del Pd e le criticità del progetto illustrate nell'ultima assemblea dall'ingegnere Giovanni Negro
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Questo parcheggio non s’ha da fare”. Nell’ultima assemblea pubblica a Santa Caterina che riuniva i contrari alla realizzazione del progetto da 430 posti in piazza Vittoria. L’ingegnere Giovanni Negro del Partito Democratico trevigiano, ha parlato chiaro, con dati e documentazione toccato tre punti fondamentali: le criticità del progetto, l’aspetto economico e le proposte alternative.
Criticità: Se è vero che molte città hanno parcheggi interrati, bisogna chiedersi quante di queste hanno una falda pressoché superficiale, come Treviso. “Non è facile assicurare la tenuta dell’acqua che preme sul perimetro della costruzione - ha spiegato - Le carenze di tenuta causano un abbassamento della falda nei dintorni, con possibili dissesti dei fabbricati circostanti. Spesso si dà per scontato un limitato ingresso di acqua di falda, prevedendo un sistema di raccolta per poi sollevarla e immetterla nei condotti fognari o nei corsi d’acqua più prossimi. È quel che succede in un parcheggio a Varco Carlo Alberto, a ridosso delle acque del fossato che circonda le mura. Ma in Piazza Vittoria siamo lontani dal Sile e quindi servirà una condotta idonea, vedremo se quella esistente basterà, anche considerando le prevedibili “bombe d’Acqua”.
"C’è da aggiungere che non si potrà escludere qualche allagamento dei piani interrati e, oltre a questo, per quanta riguarda la sicurezza degli utenti, sarà pressoché impossibile evitare una percezione di pericolo, quando si dovrà scendere a 10 metri sottoterra, di sera per parcheggiare o ripartire con la macchina”. Altro punto dolente il trasporto dei materiali da costruzione e l’asporto del terreno scavato: “Solo questi comporteranno più di 11.000 transiti di autocarri. Se i lavori dureranno un anno e mezzo ci saranno 29 transiti al giorno; uno ogni 16 minuti, con forti rumori, vibrazioni e danni alle pavimentazioni stradali. Pensiamo anche alla immediata prossimità delle scuole Gabelli e Riccati, che incombono sullo scavo e dovranno tenere le lezioni a finestre chiuse, anche in primavera, per rumori e polveri”.
Alternative: “L’alternativa più ovvia al parcheggio interrato è la costruzione di un parcheggio fuori terra. A fronte di 32 milioni previsti per il Park Vittoria, un park fuori terra di pari capienza potrebbe costare 18 milioni, quasi la metà”, ha sottolineato Negro. “Un park multipiano potrebbe essere realizzato al posto del palazzo, a fianco della stazione ferroviaria, che Poste Italiane tenta di vendere in questi giorni. Un altro multipiano potrebbe essere costruito nell’area ex Telecom, vicino allo stadio, sarebbe un ottimo servizio al mercato settimanale e potrebbe rivitalizzare la zona est della città.
Un’altra soluzione proposta è quella di “incentivare il parcheggio fuori mura grazie a una massiccia campagna di sensibilizzazione, con distribuzione capillare di mappe-parcheggi e abbondante segnaletica: e potendo così togliere 400 parcheggi in città, magari riservandone un buon numero ai residenti, che lamentano penuria”. “Sarebbe la migliore soluzione: e di fatto altrove esiste già, si chiama Park and Ride. Si eliminano i parcheggi a pagamento in centro, che vengono sostituiti da parcheggi periferici lungo ciascuna delle arterie di accesso alle città, con navette di trasporto che viaggiano su corsie riservate, come ad esempio succede non lontano da noi, a Lubiana, con piena soddisfazione di turisti e residenti”.
In base a tutto questo, il Pd cittadino si chiede "perché la giunta Conte si ostini nel perseverare in questo scellerato progetto, che non piace a nessuno. E forse nemmeno allo stesso sindaco Conte piace cedere un pezzo di bene comune, nel cuore della città, a un privato”.