Pesticidi e vigneti: per la Regione Veneto il prodotto bio contro la cicalina non è la soluzione
Caner replica a Maurizio Polo, che sostiene di aver trovato una soluzione alla Flavescenza Dorata
CONEGLIANO/VALDOBBIADENE - “Il prodotto del sig. Polo non può essere considerato risolutore del problema della lotta al vettore della Flavescenza Dorata”. Così la Regione Veneto e l’assessore all’agricoltura Federico Caner replicano alle dichiarazioni dell’imprenditore di Oderzo, Maurizio Polo, che ha riferito di aver trovato con Biovinum la risposta al problema della cicalina, insetto che sta distruggendo i vigneti del Conegliano Valdobbaidene, oltre che diverse tipologie di colture in varie parti di Italia.
Polo, a febbraio, è stato ricevuto in Regione alla presenza anche del direttore dell’Area regionale competente per l’agricoltura e dei funzionari del Servizio Fitosanitario Regionale per discutere gli effetti del prodotto enologico Biovinum contro la cicalina della vite, sulla base dei dati riportati in una relazione agronomica redatta dalla dott.ssa Canal. “Tale relazione - conferma la Regione nella replica - riguardante una prova di un anno svolta su due appezzamenti di vite situati in provincia di Treviso, rispettivamente di 2 ettari e di 1 ettaro, afferma che “Biovinum ha dimostrato un effetto repellente nei confronti dell’insetto riducendo il numero di catture del 95,9% e del 96,6% rispettivamente nella prova 2 e nella prova 1. Questo effetto è messo in evidenza nella prova 2 dove si denota che l’insetto, dall’appezzamento trattato, si dirige verso la siepe non trattata”. “Successivi approfondimenti, richiesti nell’immediatezza, hanno però evidenziato che il prodotto proposto non rispetta i requisiti richiesti, non essendo nemmeno registrato come fitofarmaco”, commenta Caner, che vede del Clorpirifos, pesticida neurotossico vietato in UE e in USA, l’unica soluzione oggi disponibile, per la quale però è necessaria una concessione di deroga.
“Inoltre, i tecnici rendono noto che il prodotto in questione avrebbe evidenziato, come dichiarato nei risultati, significativi effetti repellenti nei confronti della cicalina, alla stregua di altri prodotti già esistenti sul mercato - replica ancora la Regione -. Si è inoltre valutato che i risultati descritti, anche qualora confermati da evidenze scientifiche che ne consentano l’immissione sul mercato per gli scopi per cui è stato proposto, oltre che come prodotto per l’enologia, non possono essere sicuramente considerati risolutori del problema della lotta al vettore della Flavescenza Dorata della vite come sostenuto dal sig. Polo. Ciò in quanto l’effetto repellente consentirebbe esclusivamente di favorire lo spostamento temporaneo delle cicaline sui bordi dell’appezzamento, o sui vigneti contigui non trattati col prodotto, senza peraltro alcuna garanzia circa il mancato successivo rientro delle cicaline stesse, anche sulle superfici trattate, ad effetto repellente esaurito”. Per questo, e per il fatto che il prodotto non è ancora stato registrato come fitofarmaco, la Regione Veneto non ha preso in considerazione la proposta di Polo, che voleva cedere il proprio prodotto senza trarne profitto economico.
Polo, al riguardo, aveva già specificato che il prodotto Biovinum dovrebbe essere irrorato a tappeto, per essere risolutivo, in modo che la cicalina muoia di fame non avendo più luoghi dove nutristi. La Regione, comunque, non esclude maggiori approfondimenti sul prodotto presentato da Polo con il coinvolgimento dell’Agenzia regionale Veneto Agricoltura.
Leggi anche: “Volevo cedere il mio prodotto bio contro la cicalina, la Regione Veneto ha detto no”