Prima pietra (e commozione) per l’IIS Città della Vittoria
La provincia di Treviso dà il via ufficiale ai lavori del nuovo istituto. Presenti autorità, studenti e dirigenti scolastici
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO - Il nuovo istituto Città della Vittoria è nato ufficialmente oggi, 23 marzo, con la tradizionale “posa della prima pietra”. Una “pietra” - in realtà un mattone forato - dentro cui è stata inserita una pergamena con i pensieri di alcuni studenti. La simbolica cerimonia ha preso avvio con i brevi interventi del sindaco vittoriese Antonio Miatto, della dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Barbara Sardella, della dirigente scolastica dell’Iis Città della Vittoria, Susanna Picchi, dell’europarlamentare Toni Da Re, del presidente della provincia di Treviso, Stefano Marcon, e di Genesio Setten, titolare dell’azienda incaricata dei lavori.
Un plauso alla provincia, che ha finanziato il progetto per quasi 12 milioni di euro, è stato espresso dal sindaco vittoriese Miatto - “la provincia non si è dimenticata di noi”, ha esordito - dalla dirigente Sardella che ha evidenziato la “lungimiranza politica dell’ente per quanto riguarda l’edilizia scolastica”, e dal presidente Stefano Marcon che ha ricordato come la provincia di Treviso conti attualmente da 40 mila studenti, frequentanti 37 istituti e 103 scuole a cui verranno distribuiti cento milioni di euro attraverso i fondi destinati alla scuola. Riflessioni sull’importanza di un istituto come quello della Città della Vittoria, che si era insediato in via Vittorio Emanuele nel 1962, sono state espresse dalla dirigente scolastica Susanna Picchi, che ha evidenziato i punti di forza del nuovo edificio: ecosostenibile, attento ai risparmi energetici e soprattutto alla funzione educativa e formativa degli allievi.
Velato da una sincera commozione il saluto dell’europarlamentare Toni Da Re. “Ho frequentato io stesso - ha detto - la scuola che è stata recentemente abbattuta e che ora rinasce con requisiti tecnologicamente avanzati e rispettosi dell’ambiente. Questa scuola è stata per me un trampolino di lancio verso il futuro. I miei insegnanti - Cesca, Bontempi, De Nardi, Bazzano, Pistorio, Germanà…- sono stati maestri di vita. Non mi hanno solo formato per l’ingresso nel mondo del lavoro, ma per affrontare con fiducia e impegno il futuro”. Da Re ha anche evidenziato come dalla vecchia “Ipsia” siano usciti politici, imprenditori e “gente per bene che è riuscita a trainare il mitico Nordest dov’è ora”.
In foto: la posa della prima pietra