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16 agosto 2024

Treviso

PROGETTI IKEA E BARCON: IN PROVINCIA MAGGIORANZA A PEZZI

Muraro dice "sì" ai due progetti

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

PROGETTI IKEA E BARCON: IN PROVINCIA MAGGIORANZA A PEZZI

TREVISO – Muraro resta da solo davanti ai progetti del nuovo stabilimento Ikea a Casale sul Sile e del nuovo macello Colomberotto a Barcon di Vedelago.

L'inattesa “benedizione” data dal presidente ai due mega piani industriali, durante la commissione Urbanistica di venerdì, non ha fatto altro che sfilacciare la maggioranza e ricompattare chi aborra la costruzione di altri capannoni (420 mila metri quadri Ikea e 865 mila metri quadri Colomberotto). Associazioni di categoria e sindacati in testa. Ma non solo.

Anche l'opposizione, accantonati i distinguo, si è ritrovata sotto il fronte del no. Quella attuale come quella precedente. Cosa ha detto Muraro per far salire tutti sugli scudi? Essenzialmente che nel piano urbanistico della Marca è previsto lo sviluppo di due nuovi poli industriali non ancora inseriti nelle mappe. E questi ora potrebbero ricalcare i perimetri delle opere proposte da Ikea e Colomberotto. Apriti cielo.

Marco Prosdocimo (Lega) si è astenuto sulle linee guida create da Granello (Lega) e Fava (Pdl) per aprire la discussione sui due progetti. Per Franco Bonesso (Pdl) “le cose non stanno affatto così”. E neppure per l'opposizione. Tanto meno per quella che la scorsa legislatura ha approvato il piano urbanistico.

“Non ci stiamo ad assecondare le falsità propalate da Muraro – scrivono in una lettera aperta Luca De Marco, Stefano Dall’Agata, Lorenzo Biagi, Stefano Mestriner, Marco Scolese e Marlene Rossetto – forse si riferisce a progetti e a interessi di cui si è occupato o si sta occupando, ma non c'è niente di vero in quello che sostiene a proposito di due nuovi insediamenti produttivi”. E questi non sono affatto targati Ikea e Colomberotto. Anzi, hanno già un loro nome e cognome. “Il primo polo logistico è chiaramente localizzato, fin dal nome, nella zona della Treviso Servizi: si tratta di realizzare un’area di interscambio di merci tra gomma e rotaia nel centro intermodale, eventualmente da collegare al centro intermodale di San Giacomo di Veglia – concludono gli ex capogruppo – il polo tecnologico è invece aperto a diverse possibilità di localizzazione, tutte comunque su aree già esistenti e non su aree agricole da urbanizzare: le ex officine Secco, una parte dell’area della Treviso Servizi, l’Urban Center a Vittorio Veneto e un’area in prossimità del nuovo scalo ferroviario a Castelfranco”.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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