Conegliano - Era andato in cerca di funghi nei boschi del bellunese, come aveva fatto tante altre volte. Ha trovato invece una zecca infetta, che lo ha scelto come ospite e gli ha provocato una paralisi. Un sessantenne residente a Codognè è ora ricoverato all'ospedale di Treviso, nel reparto malattie infettive, con febbre alta e gli arti inferiori paralizzati. La diagnosi  è encefalite da zecca (TBE).

L'uomo ha iniziato a sentirsi male la settimana scorsa: nei primi giorni i sintomi, febbre e cefalea, potevano far pensare ad un'influenza. La meningoencefalite da zecca si presenta infatti sempre così nella prima fase, seguita da un periodo di miglioramento clinico. Successivamente ricompaiono febbre elevata ed intensa cefalea e segni di interessamento del sistema nervoso centrale. Il sessantenne ha capito di non avere una semplice influenza quando le sue gambe hanno iniziato a paralizzarsi.

Una volta ricoverato nel reparto di neurochirurghia di Treviso, gli accertamenti medici hanno rivelato che si trattava di Tbe. Dall'inizio del 2008 questo è il quarto caso di Tbe verificatosi nell'Ulss7.

L’azienda sanitaria locale ha già programmato una serie di incontri informativi con la popolazione a Follina e a Cappella Maggiore e sta valutando la possibilità di estendere la vaccinazione a chi frequenta spesso le aree più infestate da zecche.

Quello del cercatore di funghi di Codogné è solo il più grave di casi simili che hanno colpito un po' ovunque nella sinistra Piave in questi mesi. Solo nell'ultima settimana nel territorio dell'Ulss7 sono stati riscontrati quattro casi di malattie infettive rare contratte a causa della puntura di insetti.