QUALITA’ DELLA VITA, PEGGIORA NELLA MARCA
Lo dice l’indagine del quotidiano di Confindustria. Calesso (Un’Altra Treviso) chiede al centrosinistra di darsi da fare in vista delle elezioni provinciali
| Laura Tuveri |
TREVISO - La tradizionale indagine de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita nelle 107 ci restituisce la fotografia di una provincia che arretra economicamente. Con un Pil in discesa, con gente che ha paura, con servizi carenti soprattutto per l’infanzia, per la scarsità della tutela del territorio e per quanto riguarda le relazioni sociali.
“Ci consegna l’istantanea di una Marca come “terra malata”, in declino e di una società che fatica a vedere un proprio futuro, che difende quanto resta degli anni del benessere, una società che ha paura” dice Luigi Calesso di Un’Altra Treviso. E se in questi giorni una statistica dell’ateneo romano La Sapienza indicava Treviso al 19esimo posto per qualità della vita, il quotidiano di Confindustria ci piazza al 38esimo posto.
L’indagine dice che la Marca gioiosa et amorosa è piazzata al 31° posto per ricchezza prodotta e risparmio accumulato anche se il reddito pro-capite è rimasto ai livelli del 2005. Siamo al 47° posto per imprenditorialità e occupazione. La nostra provincia precipita anche nel settore dei servizi, ambiente e salute (siamo al 64° posto). Ci becchiamo il 72esimo posto per “pagella ecologica” e l’89esimo per disponibilità di posti negli asili comunali in rapporto all’utenza.
Non ce la passiamo bene neppure nel sociale e del tempo libero. In questo caso la Marca è al 59° posto complessivo, va meglio la cultura dove ci attestiamo al trentesimo posto in fatto di acquisto di libri e dalla pratica sportiva, siamo al ventesimo posto. Ci piace stare in forma per mantenerci in salute o per vanità? Qualunque sia il motivo far sport fa sempre bene e allunga la vita. Va malino per la disponibilità di spettacoli (57°) e di sale cinematografiche (104°). Per fortuna che nella città capoluogo c’è l’eccellente offerta proposta dal Cinema Edera.
E a chi sbandiera tanto che la Marca è una provincia ricca di volontari, il quotidiano economico smentisce dicendo che siamo solo al 71° posto. Bene sul fronte delle infrastrutture, al 28esimo posto in Italia. Calesso fa anche notare una evidente dicotomia: “la paura che pervade il nostro territorio, quella tra il dato sui reati commessi (furti, rapine, truffe, estorsioni…) che vede Treviso tra le province meno pericolose (16° posto) e la percezione dei residenti sui problemi di ordine pubblico che ci collocano, invece, al 78° posto.
Siamo tra le province più sicure e crediamo di essere tra le più pericolose: l’incertezza per il futuro gioca brutti scherzi specie se c’è chi alimenta percezioni distorte per tornaconto elettorale”. Evidente il riferimento alle camice verdi che governano la città fin dal 1996 e che seminano sentimenti di paura ingiustificati. “Non c’è dubbio – prosegue Calesso - che una situazione di questo tipo favorisca il partito che della paura e della supposta difesa dell’esistente ha fatto ormai il proprio unico motivo d’essere: la Lega che sostiene di difendere i Veneti, le loro case, le loro aziende.
Il fatto che poi non ci riesca non dipende mai da amministratori, presidenti e ministri leghisti, ma sempre da qualcun altro: gli extracomunitari, le importazioni cinesi, i comunisti, l’Europa, i gay, Casini, Fini, i mollicci alleati pidiellini” E dopo tutto questo la Lega gode del 45% dei consensi tra gli elettori della nostra provincia.
E Calesso affonda il dito sulla piaga, attribuendo anche responsabilità a chi in tutti questi anni è stato all’opposizione. “Visto che il quadro del nostro territorio è tutt’altro che roseo è evidente che in questi anni è mancata da parte del centrosinistra la capacità di sottolineare gli errori delle amministrazioni provinciali leghiste e, soprattutto, quella di proporre una idea alternativa di governo del territorio, di ruolo delle istituzione.
Qual è stata la proposta alternativa del centrosinistra sul Piano Territoriale di Coordinamento o sulle politiche del lavoro? Se c’è stata se ne sono accorti in pochi” di chiede l’attivista di Un’Altra Treviso. Ma la Marca, sottolinea Calesso è anche al 62° posto per percezione dei propri residenti in fatto di servizi, ambiente e salute: i trevigiani, dunque, hanno ben chiaro che molto non funziona in questo ambito che è di competenza e responsabilità di chi governa gli Enti locali.
La sua idea è chiara. “Per le prossime elezioni provinciali forse dovremmo partire proprio da qui, da una proposta di governo del centrosinistra imperniata sulla tutela dell’ambiente, sulla sanità pubblica, sui servizi culturali e sociali: è questo che serve ai cittadini, ai lavoratori, agli artigiani, ai giovani, ai professionisti, per essere tutelati e per costruire una nuova ipotesi di sviluppo sostenibile, di lavoro, di qualità della vita.
Servono investimenti sulle persone e sull’ambiente: solo un territorio risanato e una rete adeguata di servizi pubblici possono restituire una possibilità di futuro ad una comunità civile insicura e impaurita perché teme “di non farcela più da sola” e solo così si può superare quella paura diffusa da cui solo la Lega trae consenso”.