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12 dicembre 2024

Nord-Est

Quando Dante diventa viandante (con brio)

Una storia di canne, organi e terzine tra chiesa e scuola. Da replicare a volontà

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Col di Cugnan

BELLUNO - “Chi è quello scemo che si fa scappare una proposta del genere?” Urge una premessa. Per scrivere il pezzo che state leggendo, ho preso parecchi appunti. Tra questi, i nomi degli intervistati: Mattia Cesa, insegnante di matematica alla scuola media Ricci di Belluno e organista per diletto; il fregonese Stefano Maso, organista, e il coneglianese Mario Ballotta, ex docente di matematica, dicitore della Commedia di Dante. Tra gli appunti c’era anche una storia bellissima. Quella di un gruppo di parrocchiani di Col di Cugnan, una delle tante frazioni di Ponte nelle Alpi. I parrocchiani avevano una chiesa, un sacerdote - don Davide Fiocco, - il desiderio di essere comunità, ma non avevano la musica. Perlomeno non quella che fuoriesce da uno strumento.

 

Così il professor Mattia Cesa, prendendo una pausa/cesura da formule, equazioni e logaritmi, ha proposto di acquistare un organo. “Avrebbe risposto - ha detto agli altri parrocchiani - a funzioni liturgiche, a interventi didattici (“quanta matematica c’è nella musica?”), e sarebbe potuto essere un volano culturale per armonizzare linguaggi diversi”. Il problema era il costo. Come e dove reperire decine di migliaia di euro per l’acquisto di un organo? Pare che Albert Einstein abbia detto o scritto “Stai lontano dalle persone negative. Hanno un problema per ogni soluzione”. Per Mattia Cesa, che in quanto matematico doveva aver abbracciato questa tesi, la soluzione veniva prima del problema, anzi lo annullava.

 

“Nel 2014/15 - spiega - abbiamo creato un Comitato pro organo con tanto di codice fiscale, abbiamo avviato una colletta e individuato un organo di seconda mano - nei paesi d’oltralpe è facile reperire strumenti usati - dal costo accessibile.” Così i parrocchiani di Col di Cugnan, con un paio di viaggi, sono andati in Germania, e dopo averlo smontato, hanno portato i pezzi d’organo in parrocchia per assemblarlo direttamente in chiesa. “Ora - spiega Cesa - quello strumento è al centro di tante iniziative, come il festival annuale destinato ad artisti emergenti, ma anche della curiosità dei bambini e dei ragazzi, a cui faccio ascoltare il respiro dell’organo”. La storia non finisce qui. Inizia un nuovo capitolo con Stefano Maso e Mario Ballotta che propongono a Cesa il progetto An-Dante con Brio, cioè l’ascolto attivo - col coinvolgimento dei ragazzi - della Comedìa dantesca, accompagnato proprio dal suono dell’organo. “Quando sono venuto a conoscenza della proposta - commenta ancora Mario Cesa - mi sono detto: chi è quello scemo che se la fa scappare?” Prima della fine dell’anno scolastico, gli studenti della Media Ricci di Belluno hanno quindi declamato i versi di Dante, insieme a Ballotta e Maso, in uno spettacolo fatto di letture, improvvisazioni, azioni sollecitate proprio dai versi danteschi. E qui l’informazione diventa formazione: a chi volesse proporre nelle scuole, nelle biblioteche, nelle parrocchie l’An-Dante con Brio, Mario Ballotta dà la propria disponibilità. Le info al numero: 3428468463.

 



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