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27 luglio 2024

Nord-Est

"Quando ho chiuso la bara, un fulmine ha colpito il campanile con l'orologio regolato proprio da lui"

In mille oggi per l'ultimo saluto a Adriano Scandellari, l'ingegnere morto della tragedia della centrale di Suviana

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PONTE SAN NICOLÒ - Un funerale sobrio, una bara di legno chiaro ingentilita da un mazzo di fiori bianchi: così Ponte San Nicolà, alle porte di Padova, ha voluto ricorda stamane a 10 giorni dalla morte Adriano Scandellari, l'ingegnere 57enne di Enel Green Power morto nella tragedia di Suviana.

La piccola chiesa era gremita di gente, circa 500 persone, al punto che altrettante hanno dovuto seguire il rito funebre all'esterno, nel sagrato. Ad officiarlo è stato l'amico-parroco di Ponte San Nicolò, don Daniele Cognolato con accanto il fratello don Leonardo, ad abbracciare idealmente la famiglia, la moglie Sabrina, le figlie, la sorella e papà Cesare.

Per la località padovana oggi è lutto cittadino e le bandiere sono tutte a mezz'asta, abbassate le serrande dei negozi. Particolarmente toccanti le parole di don Daniele che ha voluto ricordare l'impegno di Scandellari nel consiglio pastorale e in generale all'interno della parrocchia. Il sacerdote ha voluto prendere la parola anche all'inizio del rito per ricordare un particolare che ha molto colpito la comunità. "Mercoledì scorso - ha raccontato - abbiamo chiuso il feretro e salutato il suo volto: nella stessa ora un fulmine ha colpito il nostro campanile e l'orologio si è fermato, quello stesso che regolava proprio lui".

Durante l'omelia il parroco non fatto esplicitamente cenno alla tragedia di Suviana, concentrando le sue parole sulla figura e l'impegno religioso dell'ingegnere deceduto. L'unica parola è venuta, al momento delle preghiere finali dei fedeli, da una signora che si è avvicinata all'altare rivolgendo un pensiero "perché tutte le vittime della tragedia di Suviana vengano accompagnate dal Signore. Sostieni quanti sono stati feriti o mutilati nel loro lavoro - ha concluso - . Aiutaci a garantire a chi lavora una sempre maggior sicurezza per svolgere, al meglio, la loro opera".


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